STRATEGIE

Iridium, rotta verso il satellite-to-smartphone (e non solo)

Atteso entro fine anno il nome del partner per “accendere” i servizi sui dispositivi mobili ed elettronici. Intanto l’azienda mette a segno profitti per 2,1 milioni e il fatturato si attesta a 184 milioni, di cui 139 da servizi trainati dai business IoT e banda larga. E il 2022 chiuderà con una crescita fra l’8 e il 9%

26 Ott 2022

Nicola Desiderio

Matt Desch

Anche Iridium si appresta a fornire servizi satellitari per la telefonia mobile tradizionale mentre mette a segno nuovi record nei risultati commerciali e finanziari per il terzo trimestre del 2022 con un aumento dei sottoscrittori del 17%, un fatturato di 184,1 milioni di dollari (+14%) e un ebitda operativo di 107,8 milioni (+8%) che restringe verso l’alto la forbice delle previsioni di crescita per quest’anno.

Entro fine anno il nome del partner

Il ceo Matt Desch ha presentato i numeri lo scorso 20 ottobre dando qualche dettaglio in più sulla collaborazione, annunciata all’inizio dell’anno, con il partner ancora ignoto per i servizi forniti da satellite direttamente sui dispositivi terrestri mettendo dunque in corsa anche l’azienda di McLean, in Virginia, per un business che vede pretendenti in numero crescente e di prima grandezza, come dimostrano gli accordi già stabiliti tra Apple e Globalstar e T-Mobile con SpaceX per la rete Starlink.

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Non solo smartphone

Desch ha però fatto capire che Iridium offrirà qualcosa di diverso rispetto a quanto promesso dagli altri. “Se fai una connessione con uno smartphone, può fare molto di più che semplicemente premere un pulsante d’emergenza. Non andrò nei dettaglio su come e su che cosa si può fare – ha detto l’amministratore delegato – ma la nostra rete è molto efficiente nell’inviare informazioni in entrambe le direzioni, non soltanto con gli smartphone. Il nostro futuro a lungo termine è di essere connessi con altri tipi di dispositivi in mano al consumatore. Forse tablet, orologi, veicoli, automobili, forse non per uso quotidiano, ma come complemento di altre tecnologie che andranno in questi veicoli”.

Verso la Internet of Things

Il numero uno di Iridium dunque fa ancora il misterioso, ma qualche indizio in più lo ha dato dicendo chiaramente che la nuova collaborazione permetterà di entrare in modo più incisivo nella Internet of Things e che il partner sarà annunciato entro la fine dell’anno. Al proposito, Desch ha aggiunto che la compagnia sta esplorando collaborazioni con compagnie specializzate in operatori IoT a banda stretta che risultano complementari alla posizione predominante di Iridium nella IoT satellitare. Ha poi aggiunto che il rallentamento generale degli investimenti durerà alcuni anni provocando un consolidamento del mercato, riducendo gli operatori e rendendolo più razionale.

La posizione di forza di Iridium

In questo panorama, Desch ritiene che Iridium sia in una posizione di forza, finanziaria e tecnologica. “Abbiamo un sacco di capacità per supportare i servizi che ci aspettiamo useranno la nostra rete e lo spettro esistente. Siamo uno delle poche reti complete in grado di fornire quei servizi a quei tipi di dispositivi e pronte per farlo con uno sforzo molto piccolo”. Il vantaggio sarebbe – secondo il suo numero uno – che gli altri come Apple e Globalstar dovranno investire molto al contrario di Iridium che può contare su una base solida e ha bisogno di piccoli adattamenti tecnici per essere competitiva anche nei nuovi business e nella attività incrementali che, a detta di Desch, non cannibalizzeranno il nocciolo rappresentato dalla telefonia satellitare.

Quasi due milioni di abbonati

Di sicuro Iridium marcia bene e nell’ultimo trimestre ha messo a segno un guadagno netto di 2,1 milioni che eguaglia la perdita collezionata nello stesso periodo del 2021. Degli oltre 184 milioni di fatturato, 139 vengono dai servizi e i restanti 45 da apparecchiature, attività di progettazione e progetti di supporto. Spacchettando la parte dei servizi, 112,5 milioni (+10%) riguardano voce, dati, IoT e banda larga. Quest’ultima mostra una crescita del 19% grazie all’attivazione del servizio Certus. Anche le entrate per i servizi governativi sono saliti a da 25,9 a 26,5 milioni e soprattutto il numero totale dei sottoscrittori è passato da 1.870.000 a 1.973.000 in soli tre mesi, grazie proprio alle attività IoT.

Si punta a +8-9% nel fatturato

Il 61% del giro d’affari riguarda i servizi commerciali, dedicati ai settori marittimo, aviazione, energia, ricreativo e forestale. Sulla base dell’andamento del business, Desch prevede una crescita del giro d’affari alla fine dell’anno compresa tra l’8% e il 9% restringendo la forbice del 7-9% indicata presentando i conti del Q2 2022 e aggiornando le previsioni iniziali del 5-7%. Iridium ha dichiarato nel 2021 un fatturato di 614,5 milioni con un Ebitda operativo di 378,2 milioni di dollari con la previsione di arrivare a 420 milioni.

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