Via libera dall’Institute for Basic Science (Ibs) della Corea del Sud a Kongsberg NanoAvionics, azienda lituana leader nella produzione di bus satellitari di piccole dimensioni e nell’integrazione di missioni, per costruire il primo dei cinque cubesat per la prima campagna scientifica planetaria a lungo termine al mondo al fine di monitorare Venere dall’orbita terrestre bassa (Leo).
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Primo lancio nel 2026
Il progetto Clove (Chasing the long-term variability of our nearest neighbor planet Venus), è un progetto di ricerca dell’Ibs Planetary Atmospheres Group. Il suo primo satellite, CloveSat-1, un bus cubesat 8U progettato e prodotto da NanoAvionics, è previsto per il 2026. IBS prevede di lanciare un nuovo satellite ogni tre anni per un periodo di 15 anni, per coprire almeno un ciclo completo di attività solare (11 anni).
Venere al setaccio
In base al contratto, NanoAvionics integrerà anche il carico utile scientifico fornito da Ibs, effettuerà test di condotta ambientale, organizzerà i servizi di lancio e gestirà il lancio e le operazioni orbitali iniziali (Leop).
CloveSat-1 studierà le variabilità temporali atmosferiche di Venere, in termini di altitudine della sommità delle nubi, struttura verticale delle nubi, abbondanza di anidride solforosa gassosa e misteriosi assorbitori sconosciuti.
Dati finora inaccessibili
Dal quartier generale di Daejeon, Lee Yeon Joo, ricercatore capo del Planetary Atmospheres Group all’Ibs, spiega che “il carico utile per questa missione è stato sviluppato grazie a una riflessione nazionale e alle crescenti capacità della Corea del Sud nella strumentazione per la scienza planetaria. Con il supporto di NanoAvionics e della sua collaudata piattaforma cubesat, raccoglieremo dati spaziali continui, inaccessibili durante le missioni precedenti. I risultati ci aiuteranno a comprendere meglio la natura in evoluzione dell’atmosfera venusiana, il suo clima e il suo confronto con quello terrestre. Accogliamo con favore la collaborazione per l’esplorazione spaziale e l’analisi dei dati, in quanto prevediamo di renderli pubblici”.



