L’Italia ha impegnato nello Spazio una quota senza precedenti di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza: oltre 2 miliardi fra contratti in capo all’ESA e all’ASI, con il cuore del programma affidato all’iniziativa IRIDE per l’osservazione della Terra. È un disegno ambizioso, che ha dato slancio alla filiera e accelerato decisioni rimaste a lungo sulla carta. Eppure, a fronte di annunci e tagli di nastro, la ricaduta sulle piccole e medie imprese resta più modesta del previsto. Nel frattempo, più di un bilancio appare “dopato” da entrate eccezionali legate al PNRR: volumi e margini crescono a colpi di commesse straordinarie, ma senza basi strutturali per reggerne l’onda d’urto quando i fondi finiranno.
L’ANALISI
Pnrr Spazio: maxi-piano, mini ricadute. Così le pmi restano ai margini
L’Italia ha destinato allo Spazio una quota senza precedenti del Piano: oltre due miliardi di euro tra Esa e Asi, con l’iniziativa IRIDE come pilastro per l’osservazione della Terra. Un programma ambizioso, che ha innescato una forte spinta industriale ma anche squilibri strutturali: l’impatto reale sulle piccole e medie imprese resta limitato, mentre i conti di molte aziende beneficiano di una temporanea “bolla” legata ai fondi straordinari

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