INNOVAZIONE

Il Lombardia Aerospace Cluster guarda all’economia del mare



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Una delegazione dell’industria aerospaziale lombarda ha partecipato alla fiera Seafuture 2025 di La Spezia. Il presidente Cerabolini: “Le sinergie tecnologiche tra Blue economy e Space economy sono oggi una delle frontiere più promettenti della ricerca e dell’innovazione”

Pubblicato il 17 ott 2025



Paolo Cerabolini_Presidente LAC

Il Lombardia Aerospace Cluster punta a far atterrare le proprie imprese su nuove filiere produttive. Tra queste, prima fra tutte, quella legata all’economia del mare. Come dimostra la recente partecipazione di una delegazione dell’industria aerospaziale lombarda alla fiera Seafuture 2025 di La Spezia. Un debutto che rappresenta il primo passo di una nuova strategia per allargare le opportunità di business di un comparto di punta della manifattura italiana.

Imprese e know how

Ala fissa, ala rotante e Spazio: in Lombardia è presente un distretto aerospaziale con una filiera tecnologica e produttiva completa che comprende attività e competenze nei tre principali segmenti del settore. Il Lombardia Aerospace Cluster riunisce imprese e know how in grado di coprire l’intero ciclo di sviluppo di prodotti aerospaziali: dai sistemi di controllo di volo e di gestione dell’energia, ai sistemi avionici e alle strutture per l’ala fissa, dalle tecnologie per la riduzione di rumore e vibrazioni alla propulsione per l’ala rotante, fino alle soluzioni per il segmento spaziale, come controllo termico, telemetria e propulsione satellitare.

Queste competenze, sviluppate all’interno di una filiera industriale solida e strutturata, possono essere trasferite e applicate anche in altri ambiti strategici, come la difesa, la mobilità avanzata e la cosiddetta Blue economy, l’insieme delle attività economiche legate all’utilizzo sostenibile delle risorse marine e marittime.

Frontiere promettenti

“Le sinergie tecnologiche tra Blue economy e Space economy sono oggi una delle frontiere più promettenti della ricerca e dell’innovazione – dice il presidente del Lac, Paolo Cerabolini -. Il mare e lo Spazio sono due ambienti estremi, apparentemente agli antipodi l’uno rispetto all’altro, eppure estremamente simili nella necessità di impiegare tecnologie avanzate, sistemi resilienti e capacità di operare in condizioni limite: non sorprende, quindi, che molte soluzioni sviluppate per un settore trovino impiego nell’altro. Il fenomeno è noto come ‘cross-fertilization tecnologica’, un travaso virtuoso di competenze e innovazioni tra settori apparentemente distanti, ma accomunati da sfide sistemiche analoghe. In un mondo dove l’interdisciplinarietà è la chiave dell’innovazione, il connubio tra Spazio e mare rappresenta un nuovo paradigma, una nuova grande opportunità. Il nostro Paese ha il capitale umano e l’esperienza per diventarne leader anche nella Blue economy: serve una visione strategica nazionale integrata che unisca la politica spaziale e quella marittima, valorizzando le sinergie già in atto e incentivando nuove collaborazioni tra le grandi industrie leader nei due settori e le aziende delle due filiere”.

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