la vision

Donne e Spazio: leadership, innovazione e responsabilità oltre le stelle



Indirizzo copiato

Lo Spazio non è solo una frontiera tecnologica, ma un terreno di responsabilità condivisa, dove la diversità diventa leva essenziale per costruire un futuro più equo, sostenibile e capace di guardare lontano

Pubblicato il 31 ott 2025

Milena Lerario

Chief Executive Officer e-GEOS



Foto_Lerario

Lo Spazio è da sempre il luogo dove l’umanità misura la propria capacità di immaginare. È un confine che ci ricorda quanto curiosità, conoscenza e collaborazione siano indispensabili per spingerci oltre. Ma è anche uno specchio: nello Spazio vediamo il nostro presente, le nostre ambizioni e, spesso, anche le nostre contraddizioni. Una di queste riguarda ancora oggi la presenza femminile nei ruoli di guida e responsabilità in un settore che più di ogni altro guarda al futuro.

Nel 2022, l’Agenzia Spaziale Europea ha aperto le selezioni per una nuova leva di astronauti. Sono arrivate più di 22.000 candidature. Solo il 24% proveniva da donne. Un miglioramento rispetto al 15,5% del 2008, ma resta un passo, non un salto. E non è un caso isolato: anche nei laboratori, nelle industrie e nelle agenzie spaziali, le donne ai vertici restano ancora poche.

Il contributo delle donne

Eppure, le donne nello Spazio ci sono e il loro contributo è concreto. Ci sono ingegnere che progettano strumenti per ascoltare il respiro del cosmo, scienziate che analizzano la polvere di mondi lontani, manager che trasformano la conoscenza in applicazioni concrete per la vita sulla Terra. Non sono più eccezioni. Sono la prova che la diversità di esperienze, competenze e sguardi è un motore di innovazione potente, capace di generare risultati concreti e spesso sorprendenti.

Conquistare “spazio”, in tutti i sensi, non è mai stato semplice. Da Amalia Ercoli-Finzi, pioniera dell’ingegneria spaziale italiana, a Samantha Cristoforetti, simbolo di una nuova generazione, la strada è stata lunga e piena di ostacoli. Oggi molte professioniste italiane e non solo, stanno scrivendo nuovi capitoli di questa storia, in aziende, laboratori e istituzioni. E ciascuna, a suo modo, porta un contributo unico: alcune con progetti tecnologici innovativi, altre guidando team complessi, altre ancora trasmettendo conoscenza e passione alle nuove generazioni.

Tenere insieme visione e concretezza

Guidare in questo contesto significa tenere insieme visione e concretezza. Nella mia esperienza, la leadership si riconosce nella capacità di ascoltare, mettere in relazione talenti diversi, creare fiducia. È una leadership che si pone l’obiettivo di guardare ai risultati senza perdere di vista le persone e che interpreta il potere non come dominio, ma come responsabilità condivisa. Significa saper prendere decisioni difficili senza mai dimenticare l’impatto sulle persone e sulle comunità.

Azzerare le diversità non è solo una questione di imparzialità: è una condizione di forza. Le organizzazioni che la valorizzano diventano più agili, più creative, più capaci di affrontare l’imprevisto. E questo vale ancora di più nello Spazio, dove la complessità tecnologica si intreccia con la collaborazione internazionale. Per questo è importante che sempre più ragazze scelgano discipline scientifiche e tecnologiche, e che trovino reali opportunità di crescita e riconoscimento.

Al Women Economic Forum – Italy 2025, a Palermo, nell’ambito del panel “Space, Peace & Security: A New Frontier of Global Responsibility” abbiamo potuto condividere queste riflessioni. Parlare di leadership femminile nello Spazio significa parlare di responsabilità e di cooperazione. Lì è apparso chiaro quanto sia essenziale accogliere punti di vista diversi, unire pragmatismo e sensibilità, e come questo possa fare la differenza.

Oggi la tecnologia spaziale, e in particolare l’Osservazione della Terra, è uno strumento potente per comprendere e proteggere il nostro pianeta. I satelliti ci mostrano foreste, oceani, città e ghiacciai. Ci aiutano ad intervenire in tempo reale in situazioni di disastro, a pianificare interventi più efficaci, a rendere le nostre comunità più resilienti. Ma non è solo questione di tecnologia: è un modo di guardare al mondo, di capire le connessioni tra fenomeni e persone. Ogni immagine satellitare, ogni dato raccolto, può diventare uno strumento di responsabilità collettiva. In questo senso, una sensibilità attenta ai legami, alle conseguenze, al “noi”, porta un contributo decisivo: traduce la conoscenza in azione concreta, orientata al bene comune.

Una sfida condivisa

Lo Spazio insegna che ogni progresso nasce da una sfida condivisa. Nessuno arriva in orbita da solo. Ogni missione, ogni satellite, ogni scoperta è frutto di persone diverse che imparano a lavorare insieme. Portare più donne nello Spazio, e nei luoghi dove si decide il suo futuro, significa rendere più forte questa collaborazione. Il futuro che immaginiamo – sulla Terra e oltre l’atmosfera – dipende dalla capacità di includere ogni voce, ogni talento, ogni prospettiva. Solo uno Spazio davvero condiviso potrà portarci, tutti, un po’ più lontano.

Articoli correlati