“L’Italia è ormai protagonista della Space economy. Cresciamo più rapidamente di altri grandi Paesi Ue e alla prossima ministeriale Esa di Brema saremo al fianco della Germania come leader dei principali programmi spaziali europei”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata per le politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, nel suo intervento a Milano alla seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy 2025, rassegna nazionale promossa dall’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy (Ipse).
L’eventoha riunito per tre giorni rappresentantidi istituzioni, industria, università, ricerca e finanza in un confronto articolato e fattivo su diplomazia, intelligenza artificiale e sviluppo economico, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nel comparto spaziale e consolidare la posizione del Paese tra i protagonisti europei della nuova economia dello spazio.
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Investimenti con visione strategica
“Lo Spazio oggi unisce sempre più il Paese come nessun altro settore – ha continuato Urso -. Le quattro Space Factory dislocate da Nord a Sud, realizzate grazie alle risorse del Pnrr, evidenziano non solo che l’Italia sa investire con visione strategica nei settori chiave, generando sviluppo e occupazione qualificata, ma risaltano anche la forza delle nostre tecnologie. Proprio agli Stati Generali sullo Spazio, promossi dall’Intergruppo Parlamentare per la Space economy, ho ribadito come abbiamo grandi imprese e competenze di eccellenza che ci permettono di guardare al futuro con ambizione. L’accordo tra Leonardo, Thales e Airbus segna la nascita di un vero campione europeo, in grado di competere a livello globale con gli attori americani e asiatici e di garantire l’autonomia strategica del continente nello spazio, esempio e modello di una assertiva politica industriale. Accanto ai grandi protagonisti industriali ora dobbiamo rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese e delle startup che animano i quindici distretti spaziali italiani: sono loro la linfa dell’innovazione, il motore della crescita e della competitività del nostro Paese nella nuova economia dello Spazio”.
Proteggere il nostro Paese
“Viviamo una fase storica senza precedenti con scenari impensabili fino a pochi anni fa. Sono oltre 50 conflitti attivi nel mondo e in questo contesto anche lo spazio è ormai un dominio critico di competizione e minacce. Le infrastrutture spaziali sono la spina dorsale dei servizi essenziali, e per questo diventano obiettivi di alto valore militare – ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un videomessaggio -. Ma per operare nello Spazio serve una condizione: essere in grado di accedervi. Nel 2024 gli Stati Uniti hanno effettuato 158 lanci, la Cina 68, l’Europa soltanto 3: un dato che impone una profonda riflessione sulla nostra autonomia strategica. Si rende quindi necessario sviluppare sistemi rispondenti ai requisiti della Difesa e utilizzabili in ottica duale, così da proteggere il Paese e migliorare la qualità dei servizi per tutti. Space economy e Difesa sono inestricabilmente connesse: occorre sostenere l’interazione tra ricerca, industria e difesa per rafforzare la competitività e la resilienza del sistema Paese. Gli Stati Generali della Space Economy rappresentano un’opportunità significativa per fertilizzare questa dinamica, dove idee, competenze e responsabilità si incontrano per costruire un futuro più sicuro e fruibile per tutti”.
Indispensabile fare sistema
“Sono molto soddisfatto dei risultati di questa edizione degli Stati Generali della Space Economy – ha affermato il presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy, Andrea Mascaretti -. Perché tutti i protagonisti dell’ecosistema dello Spazio e moltissimi rappresentanti del mondo dell’economia, della finanza, della ricerca, della formazione e dell’industria, oltre alle istituzioni, si sono riuniti qui per confrontarsi e tracciare la via italiana allo spazio. Una via in cui è indispensabile la visione, ma soprattutto fare sistema e adeguare continuamente la rotta del Paese in un settore in cui tutto cambia costantemente e con grande velocità”.
Motore dinamico dell’innovazione
“La Space economy è oggi uno dei motori più dinamici dell’innovazione e della crescita a livello globale. Per l’Italia è fondamentale saper cogliere le sfide che questo scenario presenta e tradurle in risultati concreti – ha spiegato Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia spaziale italia (Asi) -. La Space Economy rappresenta una componente essenziale del nostro futuro, non solo in termini di sviluppo tecnologico, ma anche per la crescita economica e occupazionale che potrà generare nei prossimi anni. Il nostro Paese è solidamente posizionato nel settore, grazie alla qualità della ricerca, alla competitività industriale e alla capacità di collaborazione tra istituzioni, imprese e mondo accademico”.






