Il futuro dell’Europa spaziale passa ancora una volta da un’intesa industriale strategica. Avio e ArianeGroup hanno siglato un accordo dal valore superiore a 200 milioni di euro: un impegno che va oltre il semplice contratto, e che rafforza l’autonomia europea nell’accesso allo Spazio.
L’intesa riguarda la produzione fino al 2029 di componenti cruciali per il razzo Ariane 6, ma non solo: è infatti previsto anche lo scambio di tecnologie con il lanciatore Vega C, entrambi elementi chiave della strategia spaziale europea.
Indice degli argomenti
Nuovo motore
Al centro di questo piano c’è il motore a propellente solido P160C, sviluppato da Europropulsion, joint venture paritetica tra Avio e ArianeGroup. Questo motore non è solo booster per Ariane 6, ma pure primo stadio per Vega C: una scelta che rafforza l’integrazione tecnologica tra i due programmi.
Prestazioni superiori
Rispetto alle soluzioni attuali, il P160C offre prestazioni significativamente superiori, secondo quanto dichiarato dagli attori coinvolti. E non si tratta di una promessa futuribile: il primo lancio di Ariane 6 equipaggiato con P160C è già previsto per il secondo trimestre del 2026.
Ma l’accordo non si ferma ai motori solidi: Avio fornirà anche nuove turbopompe per ossigeno liquido destinate al motore Vulcain, che alimenta il primo stadio di Ariane 6. In cambio, ArianeGroup trasmetterà ad Avio componenti e apparecchiature per Vega C.
Competitività economica
Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio, ha detto che il patto valorizza le sinergie esistenti tra Ariane 6 e Vega C, migliorando il profilo tecnologico ma anche la competitività economica del progetto. Secondo lui, la joint venture Europropulsion, attiva da oltre trent’anni, resta un pilastro per le capacità spaziali europee.
Concorde anche Martin Sion, ceo di ArianeGroup: l’arrivo del P160C segna un nuovo capitolo per Ariane 6 e Vega C. Sion ha ringraziato i team di entrambe le aziende, sottolineando che la cooperazione industriale è essenziale per garantire un accesso europeo allo Spazio che sia competitivo, autonomo e sostenibile.
Rafforzare la capacità di lancio
L’accordo arriva in un momento particolarmente significativo per l’Europa spaziale. L’Agenzia epaziale europea (Esa) sta infatti perseguendo obiettivi ambiziosi per rafforzare la propria capacità di lancio, sostenendo la competitività dell’industria europea.
In occasione del prossimo vertice ministeriale Esa, previsto a fine novembre a Brema (Germania), si discuteranno le priorità per il futuro, con un focus sulla produzione di lanciatori e sul consolidamento industriale.
Non va dimenticato poi il contesto più ampio delle politiche europee: recentemente la Commissione europea ha proposto un atto legislativo volto a migliorare l’accesso al mercato spaziale e garantire una maggiore sicurezza.
Leadership italiana
Sul fronte italiano, il dossier assume un rilievo strategico: l’industria tricolore, rappresentata da Avio, rafforza la sua partecipazione a programmi chiave, consolidando la propria presenza nel panorama aerospaziale europeo. Anche la politica nazionale guarda con interesse a queste dinamiche: nel recente incontro tra il ministro italiano delle Imprese e il direttore generale dell’Esa si è ribadito l’impegno dell’Italia per un ruolo di primo piano nel settore spaziale.
A livello industriale, l’accordo conferma quanto le alleanze europee possano guidare lo sviluppo tecnologico. L’Europa non mira più solo a partecipare ai lanci spaziali, ma vuole dettare il ritmo, costruendo infrastrutture condivise e motori d’avanguardia per competere su scala globale.
Passo strategico
L’intesa tra Avio e ArianeGroup non è dunque un semplice contratto: è un passo strategico verso una dimensione più matura e sovrana dell’industria spaziale del Vecchio continente. Con Ariane 6 e Vega C affiancati da tecnologie condivise, l’Europa si prepara a consolidare la sua presenza nel firmamento, con più autonomia ma anche con una visione integrata.






