STRATEGIE INDUSTRIALI

Blue Origin rilancia sul mercato: il nuovo New Glenn punta ai lanci super-pesanti



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La società di Jeff Bezos svela il razzo New Glenn 9×4, un’evoluzione del suo lanciatore orbitale pensato per ampliare capacità e quote di mercato. La sfida è diretta al predominio di SpaceX e ai miliardari contratti governativi americani e commerciali per le costellazioni in orbita bassa

Pubblicato il 21 nov 2025



Missione spaziale, missioni spaziali, base di lancio

Blue Origin accelera. E lo fa scegliendo una strada tipicamente industriale: ampliare la gamma, spingere sulla capacità e inserirsi con più forza nel mercato dei lanci pesanti, oggi dominato da SpaceX. L’annuncio della nuova variante del razzo New Glenn, la 9×4, segna un passaggio strategico per la società di Jeff Bezos, che mira a sottrarre margine competitivo all’azienda spaziale di Elon Musk e a rafforzare il proprio ruolo all’interno del business spaziale americano, un settore da decine di miliardi di dollari l’anno.

Più flessibilità nelle missioni

Il nuovo modello del New Glenn introduce una configurazione a nove motori nel primo stadio e quattro nel secondo, superando la versione 7×2 che ha volato nei mesi scorsi. L’obiettivo è chiaro: aumentare il carico utile, migliorare la flessibilità delle missioni e posizionare Blue Origin in un segmento che nei prossimi anni crescerà rapidamente, trainato dalla domanda di lancio per mega-costellazioni, infrastrutture orbitali, missioni lunari e programmi governativi di sicurezza.

Nessuna data operativa

L’azienda di Bezos non parla ancora di date di debutto operativo. Ma sottolinea che la progettazione del New Glenn 9×4 deriva direttamente dall’esperienza maturata con la variante 7×2, un approccio modulare che, secondo i portavoce, dovrebbe ridurre tempi e complessità.

Nel frattempo entrambe le versioni rimarranno in produzione: una scelta che ricorda i portafogli “multiclasse” tipici del settore aerospaziale, dove la capacità di offrire soluzioni differenziate diventa un vantaggio competitivo nei confronti dei grandi operatori commerciali e delle agenzie governative.

Crescita delle prestazioni

L’aumento di prestazioni è decisivo anche per un altro motivo: una parte crescente del mercato dei lanci sta migrando verso veicoli super-pesanti, richiesti per la messa in orbita di satelliti sempre più voluminosi e per le missioni cargo connesse ai futuri programmi lunari.

È un segmento nel quale SpaceX ha consolidato una leadership quasi incontrastata grazie alla Starship, pur ancora in fase di sviluppo operativo, e ai Falcon Heavy. Blue Origin, con il New Glenn 9×4, tenta ora di colmare il divario offrendo un’alternativa che punta su affidabilità e riutilizzo del primo stadio.

Industria spaziale in fermento

Questo annuncio arriva in un contesto industriale in forte movimento. Rocket Lab sta espandendo la propria capacità verso veicoli di classe media, mentre United Launch Alliance, la joint venture di Boeing e Lockheed Martin, continua a presidiare il mercato istituzionale statunitense. In questo scenario, la capacità di Blue Origin di garantire una filiera stabile e cicli di lancio più frequenti sarà determinante per conquistare contratti pluriennali, sia civili sia militari.

Per Bezos, il New Glenn 9×4 rappresenta una tessera fondamentale nella costruzione di un gruppo che vuole giocare non più da outsider tecnologico, ma da fornitore strutturale dell’economia spaziale americana. Una partita che si gioca su innovazione, capacità industriale e, soprattutto, affidabilità.

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