La Nasa ha scelto per la cautela: il prossimo lancio di Starliner di Boeing non vedrà astronauti a bordo. Lo conferma la stessa agenzia spaziale, che ha trasformato la missione Starliner-1 in un volo cargo destinato alla Stazione spaziale internazionale (Iss). L’obiettivo è mettere alla prova in orbita gli aggiornamenti al sistema di propulsione introdotti dopo i problemi riscontrati durante il primo volo con equipaggio.
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Volo ad aprile 2026
Nel comunicato ufficiale Nasa si precisa che il volo, già programmato “non prima di aprile 2026”, servirà anche a preparare la strada per una certificazione più solida del veicolo. Allo stesso tempo, è stato rivisto il contratto originario con Boeing: i lanci contrattuali garantiti scendono da sei a quattro, mentre le ultime due missioni diventano opzionali.
Dietro la decisione ci sono ragioni tecniche ben precise. Durante la prima missione con equipaggio (estate 2024) si erano verificati problemi ai motori di manovra (“thruster”) e perdite di elio. Dopo quel volo, Boeing ha avviato una serie di interventi: nuove guarnizioni per contrastare le fughe di elio, rinforzi termici alle strutture attorno ai propulsori.
Nessuna fretta
Steve Stich, responsabile del programma Commercial Crew della Nasa, ha dichiarato che il “pivot” verso un volo cargo consente di concentrare gli sforzi sulla validazione della propulsione, senza fretta di rimandare subito astronauti nello Spazio. Se “Starliner-1” andrà a buon fine, sarà possibile pianificare rotazioni umane con la capsula nelle missioni successive.
Priorità alla sicurezza
Analisti del settore sottolineano come questa ristrutturazione contrattuale evidenzi la pressione su Boeing, che da anni rincorre la Dragon di SpaceX come alternativa commerciale per il trasporto umano. Oggi la priorità è la sicurezza: per la Nasa Starliner rimane un asset strategico, ma non può ancora pretendere di essere un “taxi spaziale” pienamente operativo senza test più rigorosi.






