Una nuova alleanza statunitense punta a far dialogare il cloud nello Spazio con l’intelligenza di bordo dei satelliti. Satlyt, startup specializzata in servizi cloud basati in orbita, ha annunciato una partnership con Parsimoni, l’azienda che ha sviluppato SpaceOs, un sistema operativo progettato per i payload satellitari. La notizia è stata riportata dal sito Satellite Today.
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Iniziativa strategica
L’intesa va oltre un semplice accordo commerciale: è un’iniziativa strategica per sperimentare l’interoperabilità tecnica e operativa tra due tecnologie emergenti, in risposta alla crescente domanda di elaborazione direttamente in orbita. In concreto, l’obiettivo è consentire ai data center virtuali spaziali e ai sistemi operativi nativi dei satelliti di cooperare nella gestione di carichi di lavoro sempre più complessi, inclusi quelli basati su intelligenza artificiale e machine learning.
Applicazioni innovative
La crescita esponenziale delle costellazioni in orbita bassa (Leo) e la necessità di processare i dati sempre più vicino alla loro fonte stanno mettendo in discussione il modello tradizionale, fondato sul trasferimento massivo delle informazioni verso stazioni di terra.
Applicazioni come il monitoraggio ambientale, la sicurezza, le comunicazioni critiche e i servizi IoT richiedono infatti analisi quasi in tempo reale, difficili da sostenere con i soli data center terrestri.
Gestione più flessibile
In questo contesto, Satlyt ha sviluppato un livello di orchestrazione distribuito nello Spazio, pensato per gestire dinamicamente risorse di calcolo presenti su piattaforme satellitari diverse. Parsimoni contribuisce invece con SpaceOs, un sistema operativo basato su architettura unikernel, progettato per offrire ambienti di esecuzione sicuri ed efficienti direttamente all’interno dei payload. Secondo l’azienda, questo approccio consente una gestione più flessibile delle risorse hardware e rende possibili aggiornamenti software direttamente in orbita.
Passaggio chiave
La collaborazione mira a verificare come queste due soluzioni possano integrarsi per supportare casi d’uso avanzati che richiedono calcolo distribuito su reti di satelliti eterogenee, mantenendo elevati standard di sicurezza. Un passaggio chiave per rendere praticabili in orbita carichi di lavoro che oggi vengono eseguiti quasi esclusivamente nei data center terrestri.
Per Rama Afullo, fondatore e amministratore delegato di Satlyt, l’accordo rappresenta un passo concreto verso una maggiore accessibilità e semplicità d’uso delle capacità di calcolo satellitare, in un settore ancora dominato da soluzioni verticali e proprietarie, difficili da integrare tra loro.
Infrastrutture digitali integrate
L’iniziativa si inserisce in una tendenza più ampia dell’industria spaziale, sempre più orientata verso infrastrutture digitali integrate e multi-sistema, capaci di offrire servizi più resilienti e scalabili. In questa prospettiva, la collaborazione tra Satlyt e Parsimoni appare come un possibile tassello di una futura infrastruttura orbitale, in cui il valore non è più legato solo ai lanci o alla connettività, ma anche al software, all’interoperabilità e all’intelligenza distribuita.





