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Bromo, l’Europa risponde alla competizione spaziale: joint venture Leonardo, Airbus e Thales



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Al via l’alleanza che punta a superare la frammentazione industriale europea, creare scala nei programmi spaziali e costruire un ecosistema integrato

Pubblicato il 23 dic 2025



space economy – Spazio

Si chiama Bromo ed è l’iniziativa con cui l’Europa risponde in modo strutturale alla nuova competizione globale nello spazio. Con il protocollo d’intesa firmato da Leonardo, Airbus e Thales prende avvio un percorso che punta alla creazione di una joint venture europea dedicata alle attività spaziali, con l’obiettivo di superare una frammentazione industriale che per anni ha limitato scala, velocità e coerenza dei programmi continentali.

In un contesto segnato dall’ascesa delle grandi costellazioni satellitari e dalla crescente centralità dei servizi spaziali per economia, sicurezza e sovranità tecnologica, Bromo rappresenta non solo un’operazione industriale, ma la volontà di ripensare il modello con cui l’Europa progetta, realizza e opera i propri sistemi spaziali passando da una logica prevalentemente progettuale a una logica pienamente industriale. Un modello che, per funzionare, richiede una forte integrazione digitale lungo l’intero ciclo di vita dei programmi.

La competizione globale e il limite della frammentazione

Negli ultimi anni lo spazio è diventato uno dei principali terreni di confronto industriale e geopolitico. Le costellazioni in orbita bassa, a partire da modelli come Starlink, hanno imposto nuovi standard in termini di scala, velocità di esecuzione e integrazione tra infrastrutture e servizi.

Di fronte a questa trasformazione, l’Europa ha dovuto confrontarsi con i limiti di un approccio frammentato, basato su programmi nazionali e su una filiera eccellente ma discontinua. La competizione non si gioca più solo sulla qualità tecnologica dei singoli sistemi, ma sulla capacità di orchestrare programmi complessi in modo continuo dalla fase di definizione dei requisiti e dell’Architettura del Sistema Satellite complesso fino alle operazioni in orbita e ai servizi downstream. È in questo scenario che emerge con forza il tema della continuità industriale digitale come fattore abilitante della scala.

Una direzione condivisa dai partner industriali

È una direzione che i vertici dei partner hanno ribadito più volte. Da un lato Airbus, che da tempo invoca maggiore cooperazione, consolidamento e investimenti per “alzare il livello” della difesa e dello spazio europeo; dall’altro Leonardo, che vede nell’operazione Bromo la risposta strutturale alla competizione delle grandi costellazioni globali, a partire da Starlink, e la base per costruire una filiera continentale più forte e coesa.In questa visione, la joint venture non è un’operazione tattica, ma un percorso di trasformazione industriale di lungo periodo che richiede strumenti digitali comuni, capaci di supportare collaborazione multi-azienda, gestione della complessità e decisioni basate sui dati.

Superare la frammentazione della filiera europea

Uno degli obiettivi centrali del percorso avviato con Bromo è il superamento della frammentazione che ha storicamente caratterizzato l’industria spaziale europea. La presenza di eccellenze distribuite rimane un punto di forza, ma solo se supportata da un linguaggio industriale condiviso in grado di garantire coerenza, tracciabilità e continuità lungo l’intero ciclo di vita dei programmi, creando le condizioni per investimenti più solidi e prevedibili.

In questo contesto di trasformazione digitale, la piattaforma 3DEXPERIENCE di Dassault Systèmes consente a prime contractor, fornitori, PMI e centri di competenza di lavorare su modelli digitali comuni, riducendo duplicazioni, incoerenze e rischi di integrazione. La piattaforma diventa così l’infrastruttura che permette di trasformare una rete di attori indipendenti in un vero ecosistema industriale integrato.

La collaborazione digitale come infrastruttura invisibile

La collaborazione digitale non è un elemento accessorio del progetto Bromo, ma la sua infrastruttura invisibile. È la condizione che consente a organizzazioni, divisioni e aziende diverse di operare come un unico sistema industriale, pur mantenendo ruoli e responsabilità distinti.

Ambienti collaborativi e modelli digitali comuni permettono a team distribuiti in diversi Paesi di lavorare sugli stessi dati, sugli stessi scenari e sugli stessi sistemi, dalla fase di concept alle operazioni in orbita. È su questa capacità di cooperare in modo strutturato che si gioca una parte rilevante della competitività futura dell’industria spaziale europea.

Grazie all’approccio del Virtual Twin promosso da Dassault Systèmes, è possibile rappresentare digitalmente sistemi, processi e infrastrutture, simulare scenari complessi e anticipare decisioni critiche prima della realizzazione fisica. Questo approccio riduce rischi, costi e tempi, migliorando l’affidabilità complessiva dei programmi.

Un ecosistema che integra grandi player, PMI e smart factory    

Attorno a Bromo sta emergendo un ecosistema più ampio, in cui le grandi imprese integratrici dialogano con poli industriali avanzati, come la Space Smart Factory di Roma, e con una rete di pmi e startup distribuite sul territorio europeo. In questo contesto, la piattaforma digitale diventa il collante industriale che consente a soggetti diversi per dimensioni e specializzazione di innestarsi in programmi sempre più complessi condividendo modelli, processi e informazioni in modo strutturato. La collaborazione digitale accelera progettazione, industrializzazione e decision-making, rafforzando l’intera filiera delle future infrastrutture spaziali europee.

Dalle infrastrutture ai servizi spaziali: un ciclo di vita continuo

L’evoluzione del settore sta inoltre spingendo verso un superamento della tradizionale separazione tra realizzazione delle infrastrutture e offerta dei servizi. Le piattaforme spaziali generano valore lungo tutto il loro ciclo di vita, dalla progettazione iniziale all’operatività e all’utilizzo dei dati. In questa prospettiva, soluzioni digitali come quelle di Dassault Systèmes consentono di garantire una continuità digitale end-to-end lungo l’intero ciclo di vita dei programmi spaziali, supportando la transizione verso un modello industriale sempre più orientato ai servizi, alla sostenibilità e alla resilienza nel lungo periodo.

La crescente complessità dei sistemi spaziali rende infatti centrale l’adozione di strumenti avanzati di simulazione e modellazione: i gemelli virtuali permettono di rappresentare digitalmente satelliti e infrastrutture, analizzarne il comportamento e valutare scenari operativi prima della realizzazione fisica, riducendo rischi, costi e incertezze. In modelli industriali basati sull’integrazione e sulla cooperazione lungo la filiera, come quello a cui guarda Bromo, questi approcci diventano un fattore abilitante per la progettazione e la gestione dei sistemi lungo tutto il loro ciclo di vita, migliorando affidabilità complessiva e qualità dei processi decisionali.

Il ruolo dei gemelli virtuali nella gestione della complessità

La crescente complessità dei programmi spaziali rende sempre più centrale l’utilizzo di strumenti avanzati di simulazione e modellazione. I gemelli virtuali consentono di rappresentare digitalmente satelliti e infrastrutture, testarne il comportamento e valutare scenari operativi prima della realizzazione fisica, riducendo rischi e incertezze. In modelli industriali orientati all’integrazione e alla cooperazione, come quello a cui guarda Bromo, questi approcci supportano la progettazione e la gestione dei sistemi lungo tutto il loro ciclo di vita, migliorando affidabilità e qualità delle decisioni.

Piattaforme collaborative come sistema operativo della Space Industry europea

In un ecosistema industriale che punta a operare come un sistema integrato, piattaforme collaborative avanzate assumono  il ruolo di vero e proprio sistema operativo dello spazio europeo. La 3DEXPERIENCE di Dassault Systèmes, con il suo approccio basato su virtual twin, collaborazione e continuità digitale, rappresenta un abilitatore fondamentale per trasformare la visione industriale di Bromo in capacità operativa reale. La collaborazione digitale, in questo quadro, non accompagna semplicemente il progetto Bromo: ne costituisce uno dei pilastri industriali, permettendo all’Europa di competere su scala globale con un modello integrato, resiliente e sostenibile.

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