LA MISSIONE

Space economy, Platino entra nella fase operativa: firmato il contratto per i servizi di lancio

Intesa tra Arianespace e l’Rti che vede in campo Sitael, Thales Alenia Space, Leonardo e Airbus Defence and Space. Previsto l’utilizzo del vettore di Vega, sviluppato da Esa e dall’italiana Avio. I primi satelliti in orbita tra tra la fine del 2022 e la prima metà del 2024

28 Dic 2021

Nicola Desiderio

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La Missione Platino entra nella fase operativa e si prepara alle prime due missioni con i satelliti Platino-1 e Platino-2 che saranno messi in orbita tra la fine del 2022 e la prima metà del 2024. L’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ha infatti comunicato che il contratto per i servizi di lancio è stato firmato dal raggruppamento temporaneo delle imprese coinvolte nella missione con Arianspace e prevede l’utilizzo di Vega, vettore sviluppato per l’Ente Spaziale Europeo (Esa) dall’italiana Avio.

Platino è un progetto di piattaforma per minisatelliti dell’Asi con carico utile intorno ai 200 kg per supportare un’ampia gamma di missioni in differenti scenari operativi nei settori dell’osservazione della Terra, telecomunicazioni e missioni scientifiche. È stata finanziata sia dal governo italiano sia dalla stessa Agenzia con un budget di oltre 100 milioni di euro e progettata dal suddetto raggruppamento di imprese costituito da Sitael (capogruppo), Thales Alenia Space, Leonardo e Airbus Defence and Space costituitosi ufficialmente il 19 giugno 2020 presso il centro Esa-Esrin di Frascati (vicino Roma), alla presenza dell’allora sottosegretario di stato per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro, e del presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia.

Entrambi i satelliti saranno lanciati da Kourou nella Guyana Francese, grazie al vettore europeo Vega realizzato negli stabilimenti Avio di Colleferro, in provincia di Roma. La piattaforma nasce per rendere competitivo il nostro settore spaziale nel segmento delle megacostellazioni satellitari, sempre più importante nella Space economy. Platino garantirà una riduzione dei costi di sviluppo ed operativi permettendo alla nostra industria di mantenere un posizionamento strategico nello scenario internazionale.

La missione Platino-1 è equipaggiata con un innovativo radar ad apertura sintetica (Sar) in banda X e sarà in grado di operare in modalità sia passiva sia attiva garantendo prestazioni mai ottenute sino ad oggi da satelliti dotati di strumentazioni analoghe, aprendo nel contempo la strada a nuovi scenari di interoperabilità fra differenti missioni. Platino-2, equipaggiata con un sensore infrarosso termico (Tir), sarà invece di supporto al controllo del territorio e alla gestione delle emergenze e soprattutto sarà una delle prime missioni nazionali ad osservare la Terra nel canale termico da un’orbita inferiore a 400 chilometri. Questo permetterà di migliorare in modo significativo la risoluzione delle immagini raccolte che saranno impiegate per test di monitoraggio delle acque, degli agenti inquinanti, delle coltivazioni e della vegetazione, del consumo energetico in aree urbane e infine nel monitoraggio degli incendi.

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