SCENARI

Satellite IoT, mercato oltre il raddoppio in 5 anni

Secondo stime di MarketsandMarkets si passerà da un giro d’affari di 1 miliardo di dollari del 2022 a 2,9 miliardi nel 2027. Il tasso di crescita annuale dei ricavi sarà del 21,9%. Le piccole e medie imprese “locomotive” di investimenti

03 Mar 2023

Nicola Desiderio

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Il mercato dell’Internet of Things (IoT) satellitare salirà da 1,1 a 2,9 miliardi di dollari entro il 2027 con un tasso medio di crescita annua pari al 21,9% rispetto al 2022. Lo stima “Satellite IoT Market by Service Type (Satellite IoT Backhaul, Direct-to-satellite), Frequency Band (L-Band, Ku and Ka-Band, S-band), Organization Size (Large Enterprises, Small and Medium Sized Enterprises), Vertical & Region – Global Forecast to 2027”, ricerca pubblicata da MarketsandMarkets (clicca qui per maggiori informazioni).

Il 163% in più in 5 anni

Tale crescita impetuosa, pari al 163% in più del giro d’affari attuale, sarà dovuta principalmente alle soluzioni approntate dalle organizzazioni per Difesa per la protezione dei confini, la comunicazione in aree deserte e all’accesso in tempo reale e in remoto a immagini e dati attraverso sensori e strumenti. A favorirla ci sarà la proliferazione dei satelliti in bassa orbita e delle reti ibride che consentono il collegamento diretto per il monitoraggio delle flotte dei veicoli, in prospettiva anche di quelli a guida autonoma.

L’agricoltura tra le protagoniste

Oltre ai settori già citati, a manifestare una domanda sempre più robusta ci sono l’agricoltura e molti altri che hanno dislocati i loro strumenti di rilevamento in ogni area del mondo, comprese quelle lontane, di difficile accesso e in perenne movimento. Altri ancora stanno valutando l’adozione di tecnologie IoT per il loro business, soprattutto quelli che ora utilizzano stazioni di rilevamento a Terra, caratterizzate da costi di gestione elevati, scarsa standardizzazione (soluzioni ad hoc) e difficile accessibilità.

Affidabilità garantita

Un altro dei fattori che sta spingendo verso questo tipo e modello di infrastruttura è la loro elevata affidabilità. Gli investimenti e le attività di sviluppo nel campo militare e della difesa ha portato i livelli di accuratezza, efficienza – anche energetica – e durata tali da offrire tutte le rassicurazioni del caso alle aziende. L’utilizzo a cascata di tali tecnologie sta già portando ad ulteriori sviluppi portati avanti con aziende specializzate in collaborazione con università ed istituti di ricerca che ne migliorerà la specificità per settore e attività.

Il tema della cybersecurity

Il tema fondamentale dell’IoT è la sicurezza informatica, che è attuale sia per le reti terrestri sia per quelle satellitari. Secondo i tecnici interpellati nella ricerca, la questione riguarda l’IoT così come tutti gli altri campi che implicano la connessione di strumenti attraverso le reti, ma non dipende dagli strumenti stessi, quanto dal controllo dei dati ad ogni stadio del processo di trasmissione. Nel caso dell’Internet of Things satellitare parliamo di un processo concettualmente molto semplice: dal dispositivo remoto alla stazione spesso senza il bisogno di un centro di raccolta intermedio.

Dal Nordamerica all’Europa

Per questo il settore agricolo sarà il settore a mostrare i tassi di crescita più elevati accanto ai principali già consolidati che sono quello dei trasporti, militare e difesa, energia e risorse naturali. E se il Nordamerica è attualmente l’area geografica che costituisce il mercato più grande, quello europeo sarà quello con i tassi di crescita maggiori. A fare da traino sarà la rete Galileo di nuova generazione per la quale la Commissione Europea ha già incaricato nel 2021 la Thales Alenia Space con un investimento di 1,47 miliardi di euro.

L’Italia tra i protagonisti

Tra i paesi protagonisti la ricerca cita Finlandia, Germania ed Italia, ma anche Regno Unito e Russia. Tra le aziende di spicco: Orbcomm, Iridium Communication, Globalstar, Astrocast, Inmarsat Global, Airbus, Intelsat e Thales. Qui le attività a beneficiare più di tutte dell’IoT satellitare saranno quelle che riguardano l’Osservazione della Terra e la raccolta di dati geospaziali, in particolare per quelle aziende dotate di una catena del valore complessa ed articolata e per chi compie attività scientifiche e di riconoscimento.

Bassi investimenti, alta resa

Secondo la ricerca, il fattore di efficienza operativa e di costo sarà quello trainante dalla parte della domanda mentre per quello dell’offerta c’è il vantaggio che, a differenza di molti altri settori della space economy, l’IoT ha una intensità di capitale relativamente bassa, anche perché si appoggia ad istallazioni già largamente esistenti, e offre grandi margini di guadagno utilizzando infrastrutture semplici e con un relativamente elevato tasso di standardizzazione e scalabilità.

La banda L più di tutte

Questo vale anche dal punto di vista tecnologico e degli standard di trasmissione. La ricerca infatti indica nella banda L (1-2 Ghz, la stessa utilizzata dalla rete Gps) quella che già dal 2022 ha il tasso di penetrazione maggiore e avrà il maggiore tasso di sviluppo grazie all’ampia gamma di utilizzi, in particolare quelli che comportano uno scambio di dati ridotto, e ai costi ridotti. Tra i vantaggi della banda L c’è quello di avere una latenza bassa e di funzionare in ogni condizione meteo e di luce, in alcuni casi anche attraverso il fogliame delle foreste.

Diffusione più ampia e profonda

L’accessibilità, l’efficienza e la flessibilità delle tecnologia IoT ne favorirà dunque la diffusione orizzontale in settori sempre più ampi, ma anche verticale coinvolgendo sempre di più aziende di dimensioni inferiori, pronte a sfruttare tutti i benefici portati dalla Internet delle Cose.

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