“Oggi avere indipendenza tecnologica e il dominio dello spazio è diventata una necessità, visti i mutevoli equilibri geopolitici. Argotec è pronta a mettere a disposizione il proprio know how e i propri assets tecnologici per la space e la defence industries. Ma per colmare il gap con altri Paesi extra Ue servono investimenti europei, servono strumenti più rapidi, accessibili e adatti a tutto il settore spaziale, per trasformare davvero la ricerca in capacità produttiva e contribuire alla sovranità tecnologica europea”.
Così David Avino, ceo di Argotec, nel corso della tavola rotonda “Eu programmes for Space and Defence – Funding mechanisms and opportunities for Smes” che si è tenuta al Parlamento europeo.
Il convegno, promosso da Elena Donazzan, vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare Sky and Space, ha visto la partecipazione, insieme ad Argotec, di Milosz Momot e Isabella Poldrugo della Dg Defis della Commissione europea, di Fabrizio Battazza, head of relations with Esa, Italian Space Agency, Flavio Sbardellati, market development technology officer di Euspa e di Federico Zoppas, ceo di Zoppas Industries.
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Difesa europea
Nel suo intervento, Avino ha ribadito la disponibilità dell’azienda a mettere le proprie competenze al servizio della difesa europea. “Le capacità sviluppate nelle missioni di deep space e bassa orbita terrestre, unite alla nostra rapidità produttiva, ci permettono di rispondere in modo tempestivo e affidabile alle esigenze emergenti del settore”, ha dichiarato.
Programma Iride
Un esempio concreto è rappresentato dal contributo di Argotec al programma nazionale Iride per l’osservazione della Terra, promosso dal Governo italiano, coordinato da Esa e supportato da Asi.
“Il nostro approccio fast time-to-market – ha aggiunto Avino – che ci ha permesso di lanciare in tempi record, 18 mesi, il primo batch di satelliti, è essenziale per affrontare le sfide tecnologiche attuali e per contribuire al successo dell’Edf nel rafforzare la competitività europea a livello globale”.
Accessibilità ai fondi Ue
Durante il confronto è stata condivisa l’importanza di continuare a migliorare l’efficacia e l’accessibilità dei meccanismi europei di finanziamento. “Iniziative come l’Edf stanno già contribuendo a rafforzare il legame strategico tra spazio e difesa – ha sottolineato Avino – ma c’è ancora margine per rafforzare ulteriormente l’accesso ai fondi, rendendo le procedure più snelle, ampliando il numero di bandi dedicati al settore spaziale e adattando i criteri di partecipazione a una platea più ampia di attori, incluse le realtà più agili e innovative”.
Ridurre la burocrazia
“Per rendere il sistema ancora più competitivo ed efficace – ha spiegato – è importante continuare ad ampliare le call ai bandi, ridurre la burocrazia e accelerare i tempi di valutazione. In questo modo potremo valorizzare appieno l’ecosistema europeo dell’innovazione e costruire una filiera spaziale veloce, smart e all’altezza delle sfide globali”.