Si è conclusa l’ottava edizione di Cybertech Europe 2025, ormai riconosciuta come uno degli eventi internazionali di riferimento nel campo della cybersicurezza, dell’intelligenza artificiale (IA) e della difesa digitale.
I lavori, presso il Centro Congressi “La Nuvola” all’Eur a Roma, si sono concentrati su due temi principali: le sfide e le opportunità dal livello globale a quello europeo in un’epoca di rapido cambiamento tecnologico, con un focus particolare sul conflitto in Ucraina, e il settore cyber applicato all’aviazione, allo spazio e ad altre infrastrutture critiche.
Tra gli interventi più attesi quello di Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio, insieme a numerosi rappresentanti di aziende del settore. L’evento, articolato in due giornate, ha riunito leader istituzionali, rappresentanti di grandi imprese tecnologiche, forze di sicurezza e mondo accademico, tutti impegnati a discutere delle nuove sfide poste dall’evoluzione tecnologica e dall’aumento delle minacce nel cyberspazio.
Indice degli argomenti
I numeri dell’edizione 2025
Secondo gli organizzatori, l’edizione 2025 ha registrato una crescita record del 20 per cento rispetto al 2024. In un contesto caratterizzato da un incremento costante delle minacce informatiche — oltre 30 mila nuove vulnerabilità individuate nel solo 2025, con un aumento del 17 per cento — l’incontro romano ha ribadito come la sicurezza digitale sia ormai una questione strategica di sovranità nazionale e di stabilità globale.
Cybertech Europe 2025 si è svolta con il patrocinio di numerosi partner industriali, tra cui Palo Alto Networks, IBM, Cisco, Google, Eset, Trend Micro, NTT Data, Fortinet, Accenture e Poste Italiane, a conferma dell’importanza della collaborazione tra settore pubblico e privato.
Il focus sulla resilienza sistemica
Durante la prima giornata, i relatori hanno insistito sulla necessità di una “resilienza cibernetica sistemica”, in grado di integrare sicurezza nazionale, protezione dei dati e competitività economica. Con una partecipazione record e la presenza di personalità di alto profilo internazionale, Roma ha così consolidato la propria posizione come piattaforma europea di riferimento nel dibattito globale sulla cybersicurezza.
Pompeo: “Serve unità transatlantica contro le potenze autoritarie”
Protagonista della sessione inaugurale della prima giornata Mike Pompeo, ex segretario di Stato degli Stati Uniti ed ex direttore della Cia, che ha lanciato un forte richiamo all’unità transatlantica.
«L’Europa non sarebbe stata in grado di farcela da sola. Non c’è alcuna possibilità», ha dichiarato Pompeo, avvertendo che «se l’Europa e gli Stati Uniti decidessero di percorrere strade separate, fallirebbero a livelli epici».
Pompeo ha definito la relazione tra Stati Uniti e Unione europea «intatta e destinata a durare più a lungo di ciascuno di noi», sottolineando che i due partner «condividono valori fondamentali, a differenza di quanto accade con Russia e Cina». Tuttavia, ha precisato, ciò «non significa che non vi siano disaccordi o competizione».
Pompeo ha posto al centro del suo intervento la sfida rappresentata dalle potenze autoritarie, affermando che «il Partito comunista cinese, insieme a Iran, Russia e Corea del Nord, sta cercando di abbattere tutto ciò che ha prodotto risultati straordinari per la civiltà occidentale, in particolare per l’Europa e gli Stati Uniti, anche nello spazio tecnologico».
Ha inoltre messo in guardia sul fatto che la corsa globale all’intelligenza artificiale stava già ridisegnando le dinamiche geopolitiche legate all’economia. «Il Partito comunista cinese ha investito quest’anno più di quanto l’Europa avrebbe fatto in un decennio — ha spiegato — e le dimensioni di quella economia avrebbero spostato il potere globale in modo drammatico nei prossimi anni».
Sul piano politico, Pompeo ha criticato la burocrazia di Bruxelles, sostenendo che ci sarebbe dovuta essere meno regolamentazione, “poiché quella rigidità sta distruggendo la capacità dell’Europa di crescere e innovare alla velocità necessaria». Ha quindi invitato le istituzioni europee a premiare gli innovatori e a creare un ecosistema di innovazione senza rivali nel mondo.





