L’esercito indiano punta sullo Spazio. Mentre la Cina espande rapidamente la sua portata militare in orbita, l’India ha avviato un’iniziativa per costruire un sistema di sorveglianza spaziale solido e indipendente.
I massimi funzionari della Difesa di Nuova Delhi concordano ormai sul fatto che lo Spazio non riguarda più solo l’esplorazione o la comunicazione. Sta rapidamente diventando il punto più elevato e critico nella guerra moderna.
“Lo Spazio è il massimo vantaggio. Dobbiamo prendercelo subito o rischiamo di rimanere ciechi”, ha avvertito l’Air Marshal Ashutosh Dixit durante un recente seminario sulla Difesa.
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Lezioni da imparare
L’iniziativa dell’India di potenziare le sue capacità spaziali segue un insegnamento fondamentale tratto dall’Operazione Sindoor. Il conflitto con il Pakistan del maggio 2025 è durato solo pochi giorni, ma ha messo in luce gravi lacune nella capacità dell’India di monitorare le minacce in tempo reale.
L’affidamento a vecchi satelliti Cartosat e a immagini commerciali straniere ha rallentato il processo decisionale durante l’operazione. Sebbene queste risorse fornissero dati utili, i ritardi si sono rivelati costosi.
Ciò ha spinto i responsabili della Difesa indiana ad accelerare l’implementazione di una nuova costellazione satellitare basata sull’intelligenza artificiale nell’ambito della terza fase del programma di sorveglianza basata sullo Spazio (SBS).
52 “occhi” in orbita
L’India lancerà 52 satelliti dedicati alla Difesa entro i prossimi quattro anni. Il primo progetto è previsto per aprile 2026. La missione combina sforzi governativi e privati. L’Isro (Indian Space Research Organisation) costruirà 21 satelliti, mentre aziende come Tata Advanced Systems e Ananth Technologies si occuperanno dei restanti 31.
Questi satelliti utilizzeranno il radar ad apertura sintetica (Sar), la termografia e l’intelligenza artificiale di bordo per fornire una sorveglianza in qualsiasi condizione atmosferica, giorno e notte, in zone chiave, compresi confini e oceani.
L’AI prende il comando
La nuova rete satellitare indiana comunicherà tra orbite diverse. Se un satellite geostazionario individua qualcosa di insolito, può indirizzare un satellite in orbita bassa verso un’immagine più dettagliata.
Questa comunicazione inter-satellite e l’elaborazione autonoma dei dati consentono analisi e risposte più rapide. Invece di attendere di scaricare e studiare le immagini, i satelliti elaboreranno in tempo reale i dati raccolti.
La sfida cinese
La rapida crescita della Cina nella guerra spaziale è servita da campanello d’allarme. Nel 2010 la Cina aveva solo 36 satelliti. Secondo i rapporti statunitensi, nel 2024 ne contava più di 1.000, di cui più di 500 dedicate all’intelligence e alla sorveglianza.