SI RAFFORZA L'ALLEANZA

Spazio e Difesa: più forte l’asse Ue-Nato

Firmata la terza dichiarazione di cooperazione per un partenariato strategico. Protezione delle infrastrutture critiche, tecnologie emergenti, space e cambiamento climatico i 4 pilastri del nuovo piano. L’Europa punta al rafforzamento della capacità produttiva dell’industry

10 Gen 2023

Mi Fio

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Più cooperazione sul fronte Space, ma anche su quello delle infrastrutture critiche, delle tecnologie emergenti e dei progetti votati a contrastare il cambiamento climatico. Unione europea e Nato hanno firmato la terza dichiarazione congiunta di cooperazione che dà forma al “partenariato strategico” aggiornato. “Rafforzeremo ulteriormente la nostra cooperazione nei settori esistenti ed espanderemo e approfondiremo la nostra cooperazione per affrontare in particolare la crescente competizione geostrategica, le questioni di resilienza, la protezione delle infrastrutture critiche, le tecnologie emergenti e dirompenti, lo spazio, le implicazioni per la sicurezza del cambiamento climatico, nonché la manipolazione e l’interferenza di informazioni straniere”, si legge nella dichiarazione (QUI IL DOCUMENTO) firmata dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

La sfida europea sul fronte della Difesa

“È fondamentale aumentare la capacità produttiva dell’industria della difesa europea”, ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel corso della conferenza stampa al quartier generale della Nato di Bruxelles. “C’è il tema del potenziamento delle capacità di difesa europee. Sappiamo tutti che ora dobbiamo aumentare la capacità produttiva della nostra industria della difesa. E dobbiamo coordinare il rifornimento di equipaggiamenti militari su tutti i temi che mettono a rischio la nostra sicurezza”.

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Minacce ibride e informatiche, le nuove sfide

Sulla base della dichiarazione congiunta di Varsavia del 2016 e della dichiarazione congiunta di Bruxelles del 2018, “che hanno notevolmente ampliato l’ampiezza e la profondità del nostro partenariato istituito più di vent’anni fa, abbiamo ottenuto progressi senza precedenti in tutte le aree di cooperazione”, si legge nel documento. “Abbiamo raggiunto risultati tangibili nella lotta alle minacce ibride e informatiche, alla cooperazione operativa, comprese le questioni marittime, alla mobilità militare, alle capacità di difesa, all’industria e alla ricerca della difesa, alle esercitazioni, alla lotta al terrorismo e allo sviluppo delle capacità dei partner. Poiché le minacce e le sfide alla sicurezza che dobbiamo affrontare si evolvono in dimensione e obiettivi, porteremo il nostro partenariato al livello successivo sulla base della nostra cooperazione di lunga data. Rafforzeremo ulteriormente la nostra cooperazione nelle aree esistenti e amplieremo e approfondiremo la nostra cooperazione per affrontare in particolare la crescente concorrenza geostrategica, i problemi di resilienza, la protezione delle infrastrutture critiche, le tecnologie emergenti e dirompenti, lo spazio, le implicazioni per la sicurezza del cambiamento climatico, nonche’ manipolazione e interferenza di informazioni estranee”.

La task force per le infrastrutture critiche

“Lanciamo una task force Eu-Nato per la difesa delle infrastrutture critiche, lavoreremo insieme per individuare rischi e vulnerabilità e proporre interventi. La task force si concentrerà sui settori dei trasporti, energia digitale e spazio”, ha annuciato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Nella task force gli esperti della Nato e dell’Unione Europea lavoreranno fianco a fianco per identificare le principali minacce alle infrastrutture critiche ed esaminare le vulnerabilità strategiche nonché per sviluppare principi chiave per migliorare la nostra resilienza e per proporre misure di mitigazione e azioni correttive. All’inizio, la Task Force si occuperà di quattro settori. Si tratta dei trasporti, dell’energia, del digitale e dello spazio. “Naturalmente, riferiremo i nostri risultati agli Stati membri o agli alleati. Ormai, se si contano Finlandia e Svezia, 23 Stati membri dei 27 dell’Unione europea sono anche nella Nato. Si tratta di condivisione di informazioni, di migliori pratiche. Naturalmente, si tratta di allerta precoce e di competenze condivise. Ma discuteremo anche di altre aree di cooperazione”, ha detto von der Leyen.

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