IL PROGRAMMA

Startup, Spazio protagonista dei programmi di accelerazione della Nato



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Via alla seconda fase del “DualTech by Takeoff”, per favorire l’adozione di tecnologie all’avanguardia e rafforzare le capacità difensive e di sicurezza per le 32 nazioni dell’Alleanza Atlantica. La program manager Enrica Bonora: “Supportiamo l’innovazione per proteggere il nostro futuro”

Pubblicato il 24 gen 2025



Space Economy, Italia, Europa2

La Nato scommette su “DualTech by Takeoff”, l’acceleratore gestito da Plug and Play a Torino, come alleato italiano di “Diana”, il programma di accelerazione per il futuro delle tecnologie a duplice uso.

Nato nel 2024, il “DualTech by Takeoff” è l’accelerator site selezionato come una delle sedi affiliate che collaborano con il “Defence Innovation Accelerator” della Nato e il cui obiettivo è connettere innovatori tecnologici per sviluppare soluzioni avanzate in grado di proteggere le 32 nazioni dell’Alleanza e oltre un miliardo di cittadini.

Programma per le startup

Gli innovatori sono stati selezionati tramite un processo competitivo da oltre 2600 candidature ricevute in risposta al bando “Diana’s challenges”, lanciato all’inizio del 2024.

Le startup selezionate sviluppano soluzioni tecnologiche avanzate in settori quali l’energia e la potenza, il rilevamento e la sorveglianza, la condivisione sicura delle informazioni, la salute e le performance umane, nonché le infrastrutture critiche e la logistica.

Fino a 300mila euro di finanziamenti

Ma in cosa consiste il programma di accelerazione? Con “DualTech by Takeoff”, le startup ricevono un finanziamento di 100.000 euro e partecipano a un programma di accelerazione di sei mesi, il Diana Bootcamp.

L’iniziativa include workshop, e sessioni di formazione, oltre a eventi in presenza. Durante il Bootcamp, le startup sono affiancate da mentor ed esperti che le supportano nelle loro esigenze specifiche, come lo sviluppo aziendale e tecnologico. Diana si articola infatti in due fasi: Bootcamp e Grow.

Nella fase di Bootcamp, le startup acquisiscono una comprensione approfondita del panorama dual-use e sviluppano la loro roadmap tecnologica. Al termine del Bootcamp, 1-2 startup per sfida vengono selezionate per la fase Grow, ricevendo ulteriori 300.000 euro dalla Nato e sei mesi di supporto personalizzato.

“DualTech by Takeoff” annuncia quale sono le realtà protagoniste del secondo batch, con tecnologie specializzate in intelligenza artificiale, radar e droni, rilevamento di minacce esplosive, robotica per ambienti estremi e additive manufacturing.

L’italiana Fluid Wire Robotics

Con base a Pisa, c’è la startup italiana Fluid Wire Robotics, che sviluppa braccia robotiche per ambienti estremi, progettate per remotizzare componenti elettrici ed elettronici in unità sigillate.

Hanno sede nel Regno Unito, Zelim che ha sviluppato una soluzione innovativa basata su intelligenza artificiale per il rilevamento, il tracciamento e l’allerta in ambito marittimo; la startup Ai Gpr che ha progettato un sistema di radar a penetrazione del suolo montato su droni, con applicazioni sia in ambito militare che civile; e Forg3D che ha elaborato un processo rivoluzionario di additive manufacturing basato sulla deposition energetica diretta, che garantisce proprietà dei materiali pari o superiori a quelle dei componenti forgiati, indipendentemente dal tipo di metallo o dalla dimensione.

È croata InEmSens che ha creato un meccanismo di sensori di interferenze elettromagnetiche potenziati dall’intelligenza artificiale che rileva e identifica minacce esplosive sepolte come mine terrestri, ordigni esplosivi improvvisati e ordigni inesplosi. È americana Mantacus, la startyp che ha progettato una soluzione per la rilevazione a lunga distanza di armi nascoste a distanze fino a 50 metri o più.

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