LA NUOVA LEGGE

Via libera al Global combat air programme. Crosetto: “Vantaggio competitivo nel panorama aerospaziale”



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Il sistema di aerei da combattimento di sesta generazione sarà integrato con satelliti ed altri assetti militari. Il progetto prevede che tutti gli elementi siano collegati da una rete intelligente basata su un’architettura cloud dedicata, intelligenza artificiale e datalink di nuova generazione. Il ministro “Essenziale per affrontare le sfide future”

Pubblicato il 13 nov 2024



Guido Crosetto

Con il via libera della Camera entra nella fase operativa il programma Global Combat Air Programme per i nuovi caccia da combattimento di sesta generazione che dovrebbero entrare in servizio dal 2035. L’impegno economico italiano per lo sviluppo del nuovo caccia che andrà progressivamente a sostituire gli Eurofighter è stimato in 8,8 miliardi di euro dal ministero della Difesa.

Crosetto: “Avremo capacità operative innovative”

“Soddisfazione per l’odierna approvazione della partecipazione italiana al Global Combat Air Programme da parte del Parlamento. Il Gcap è un ambizioso progetto per lo sviluppo, in collaborazione con Regno Unito e Giappone, del velivolo caccia di 6^ generazione – ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, su X -. Sarà fondamentale per garantire capacità operative innovative nonché un importante vantaggio competitivo e tecnologico nel panorama #aerospaziale, essenziale per affrontare sfide future”.

Sede a Reading

L’organizzazione governativa, che fungerà da gestore del programma e committente, funzionerà con un comitato direttivo, di cui faranno parte i rappresentati dei Paesi coinvolti, e un’agenzia Gcap che avrà come ceo, sulla base di quanto verrà proposto da Tokyo, l’ex viceministro della Difesa giapponese Masami Oka: la sede sarà a Reading nel Regno Unito.

La ratifica della convenzione, una volta firmata dal presidente della Repubblica, avvia le operazioni di trasferimento del personale delle Forze Armate dedicato al progetto nella sede inglese: inizialmente sono previste 150 persone complessive, considerando anche gli altri due Paesi partner, e tra un anno la dotazione dovrebbe salire a circa 420 persone.

Leonardo in campo

Gli oneri della convenzione (costi personale e sede) per l’Italia sono calcolati in 3,6 milioni per il 2024, 6 milioni per il 2025, 27 milioni per il 2026 e 27,5 milioni annui a partire dal 2027. Il programma ha poi una controparte industriale che vede come capofila Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries che costituiranno una joint venture paritetica e che firmeranno successivamente i contratti di fornitura con l’agenzia Gcap.

Nascerà una joint venture

L’accordo per la nascita della joint venture è previsto entro fine anno, mentre la creazione della società, che necessiterà del via libera delle autorità antitrust, dovrebbe avvenire in primavera: il primo amministratore delegato della joint venture sarà di indicazione italiana.

Primo contratto entro l’estate

Il primo contratto dovrebbe essere siglato entro l’estate. Oltre a Leonardo, le principali aziende italiane che saranno coinvolte nel programma sono Mbda Italia, Elettronica e Avio Aero: le industrie nazionali, secondo quanto indicato qualche giorno fa dal ceo di Leonardo Roberto Cingolani nel corso dell’incontro con gli analisti finanziari, si occuperanno dell’integrazione del sistema di volo, dell’integrazione dei sistemi d’arma e dell’integrazione dell’addestramento. Dal punto di vista operativo, il programma, oltre alla sede legale, avrà tre siti, uno per Paese.

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