ESPLORAZIONE SPAZIALE

Dalla Luna alla Terra: arrivano i primi dati della missione Lugre



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Pubblicati i risultati iniziali raccolti dal Lunar Gnss Receiver Experiment, missione congiunta tra Nasa e Asi. Il payload italiano dei record ha testato con successo l’uso dei segnali Gnss oltre l’orbita terrestre e dalla superficie della Luna, tracciando la rotta per le missioni Artemis 

Pubblicato il 28 ott 2025



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Dalla Luna arrivano i primi dati pubblici di navigazione satellitare, raccolti e diffusi da Nasa e Agenzia spaziale italiana (Asi). Le informazioni, ora accessibili alla comunità scientifica internazionale, provengono da Lugre (Lunar Gnss Receiver Experiment), la missione congiunta italo-americana che ha dimostrato come i segnali dei satelliti Gps e Galileo possano essere utilizzati anche oltre l’orbita terrestre e sulla superficie lunare.

Nuove tecnologie

Sviluppato in Italia dall’azienda Qascom con il supporto scientifico del Politecnico di Torino, Lugre rappresenta un passo storico per la scienza e la tecnologia spaziale: per la prima volta i segnali di navigazione che utilizziamo sulla Terra sono stati ricevuti e analizzati sulla Luna. Un risultato che apre la strada a nuove tecnologie per le missioni Artemis, che riporteranno l’uomo sul nostro satellite naturale.

Risorsa chiave

Lanciato a gennaio 2025 a bordo del lander Blue Ghost 1 della Firefly Aerospace, Lugre ha ricevuto segnali Gnss e Galileo, in doppia frequenza, sia durante il viaggio verso la Luna sia una volta atterrato sulla superficie, stabilendo nuovi record di distanza – fino a 400.000 chilometri dalla Terra – e dimostrando che la navigazione satellitare può diventare una risorsa chiave per le future missioni lunari.

Navigazione satellitare

Questi risultati aprono la strada a un futuro in cui astronauti, rover e veicoli spaziali potranno utilizzare gli stessi sistemi di navigazione satellitare che impieghiamo ogni giorno sulla Terra, migliorando notevolmente le loro capacità di orientamento e sicurezza operativa sulla superficie lunare.

Nell’ambito del programma Artemis, che vede una forte componente italiana grazie al ruolo dell’Asi e agli storici rapporti con la Nasa, questa tecnologia rappresenta una soluzione immediata in attesa della futura costellazione Moonlight dell’Esa, destinata a servizi di comunicazione e navigazione lunare, di cui il nostro Paese è prime contractor.

Partnership internazionali

“Siamo impegnati in diversi settori tecnologici e scientifici per favorire l’esplorazione lunare e marziana, anche attraverso importanti collaborazioni internazionali – ha spiegato Roberto Formaro, direttore ingegneria e tecnologie dell’Asi -. Lugre è stata la missione dei record, ha dimostrato l’uso congiunto dei segnali Gps e Galileo, a distanze mai sperimentate fino ad oggi, intorno alla Luna e sulla Luna. Ha dimostrato la possibilità di disporre di sistemi interoperabili per abilitare funzioni chiave per le missioni robotiche e umane su altri corpi celesti. I dati di Lugre sono il punto di partenza per caratterizzare l’ambiente cis-lunare e lunare permettendoci di migliorare la progettazione delle future costellazioni lunari, tra cui la costellazione dell’Esa Moonlight a guida italiana, e dei futuri ricevitori che accompagneranno l’umanità nella esplorazione dello Spazio”.

Far progredire l’esplorazione

“La Nasa è impegnata a far progredire l’esplorazione attraverso innovazione e collaborazioni. Dimostrando con successo l’uso del Gnss in un ambiente lunare, stiamo estendendo una tecnologia collaudata fino alla Luna – ha aggiunto Kevin Coggins, vice amministratore associato del Programma Scan dell’Agenzia americana -. Esperimenti come Lugre mostrano nuovi utilizzi di strumenti familiari e rappresentano passi concreti verso una rete lunare affidabile e conveniente”.

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