Un record nell’esplorazione della Luna tramite robot. Lo ha stabilito la missione Blue Ghost 1 di Firefly Aerospace. Il pionieristico Lunar instrumentation for subsurface thermal exploration with rapidity (Lister), lanciato nel marzo di quest’anno, è la prima sonda a essere riuscita a scavare la superficie lunare utilizzando gas pressurizzato, raggiungendo una profondità di 1 metro nel Mare Crisium, compiendo un significativo balzo in avanti rispetto al precedente record di soli 8 centimetri.
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Misurare la temperatura
L’obiettivo del Lister è di misurare la temperatura e la conducibilità termica sulla superficie lunare. Gli scienziati spiegano che si tratta di dati fondamentali per comprendere il flusso di calore interno della Luna, a diversi strati di profondità. Per gli astronomi, queste informazioni sono fondamentali per rivelare come la Luna, e per estensione altri mondi rocciosi, si siano evoluti termicamente nel corso di miliardi di anni.
Scavare usando l’azoto
A differenza delle trivelle convenzionali che compattano il suolo, il Lister utilizza un getto di azoto per rimuovere la polvere lunare e i grumi dal suo percorso. Questa tecnica pneumatica ha permesso alla sonda sottile in acciaio inossidabile di scavare più in profondità senza la necessità di attrezzature di perforazione pesanti o ad alto consumo energetico, determinando un vantaggio cruciale per le future missioni.
Ostacoli e sfide
La missione Blue Ghost 1 di Firefly Aerospace ha avuto successo, nonostante non siano mancate delle difficoltà e il robot abbia incontrato una serie di ostacoli. La sonda è riuscita a scavare fino a una profondità massima di circa un metro. Poi si è dovuta fermare avendo incontrato una serie di strati di roccia troppo duri per essere perforati. Una serie di rocce così solide e compatte che il Lister non è riuscito, malgrado la sua dotazione tecnologica, a trivellare.
Tuttavia, gli ingegneri di Firefly Aerospace sono soddisfatti. La missione ha confermato l’efficacia del sistema pneumatico per la perforazione del suolo lunare, anche se i tecnici hanno spiegato che ci sono ancora margini di “miglioramento per le missioni future”, durante le quali si proverà ad andare ancora più in profondità.






