LO STUDIO

Luna, la missione cinese scopre attività vulcanica

Almeno quattro eruzioni laviche nella regione del bacino nord-orientale dell’Oceanus Procellarum. Lo ha rivelato l’Accademia cinese delle scienze sulla base dei campioni lunari raccolti dalla missione Chang’e 5

19 Set 2022

Paolo Marelli

luna

Ci sono state almeno quattro eruzioni vulcaniche sulla Luna. Un team di scienziati cinesi incaricato di studiare i campioni lunari raccolti dalla missione Chang’e 5 ha compiuto nuove scoperte sull’attività vulcanica, come riportato dal quotidiano ufficiale “Global Times”.

L’attività vulcanica nel bacino nord-orientale

In un articolo l’Accademia cinese delle scienze descrive in dettaglio le sue scoperte, rivelando che lo spessore del basalto nella zona di atterraggio del rover cinese ha mostrato prove di aver subito eruzioni vulcaniche almeno quattro volte. I dati ottenuti mostrano che la regione, nel bacino nord-orientale dell’Oceanus Procellarum, ha assistito ad almeno quattro eruzioni laviche, con un valore medio dello spessore del basalto in ciascuna di esse rispettivamente di 230, 70, quattro e 36 metri. Il sito prescelto per la missione lunare contiene ricchi elementi generatori di calore come uranio, torio e potassio, considerati le principali cause dell’attività vulcanica.

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Eruzioni risalenti a 2 miliardi di anni fa

Gli studi portati avanti dall’Accademia cinese delle scienze mostrano anche che il volume dell’eruzione lavica sia aumentato in modo significativo durante la fase vulcanica della tarda luna attiva, stimata in circa 2 miliardi di anni fa. Con questi risultati, si prevede di avanzare ulteriormente nella comprensione dell’attività vulcanica lunare e della storia dell’evoluzione termica interna del satellite naturale della Terra.

Pechino investe molto nel suo programma spaziale

Questi ritrovamenti si aggiungono ai più recenti fatti dalla Cina sulla Luna, come la scoperta la scorsa settimana di un nuovo minerale, battezzato Changesite-(Y), oltre a identificare tracce di acqua provenienti da almeno due fonti di origine: una portata da venti solari e un altro nativo della Luna.

Il programma Chang’e (dal nome di una dea che, secondo la leggenda cinese, vive sulla Luna) è iniziato con il lancio di una prima sonda nel 2007. Negli ultimi anni, Pechino ha investito molto nel suo programma spaziale e ha raggiunto traguardi come l’atterraggio di successo di una sonda dall’altra parte della Luna nel gennaio 2019, un risultato che nessun Paese aveva raggiunto.

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