ESPLORAZIONE SPAZIALE

Una galassia gemella della Via Lattea già visibile 12 miliardi di anni fa



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Una spirale ordinata e compatta, battezzata Alaknanda, è stata scoperta dal James Webb Space Telescope a 12 miliardi di anni luce. La sua struttura – un disco piatto con bracci a spirale definiti – sfida l’idea che nelle prime ere dell’universo le galassie fossero tutte caotiche e irregolari

Pubblicato il 9 dic 2025



Aerospazio, pianeti, orbita, terra

L’universo primordiale, secondo le teorie classiche, avrebbe ospitato galassie tumultuose e irregolari, ancora lontane dalla bellezza ordinata delle spirali come la nostra. E invece, grazie agli occhi infallibili del James Webb Space Telescope (Jwst) – frutto di una collaborazione internazionale tra la Nasa, l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia spaziale canadese (Csa) – è emerso un sorprendente “doppione” della Via Lattea già in piena attività.

Immagine rare

Lo studio condotto da ricercatori del National Centre for Radio Astrophysics (Ncra-Tifr) di Pune (India), che ha analizzato le immagini inviate da Jwst e opportunamente amplificate da un effetto di lente gravitazionale, ha rivelato la galassia Alaknanda. La luce, partita quando l’universo aveva circa 1,5 miliardi di anni, ha impiegato 12 miliardi di anni per raggiungerci.

Disco piatto in rotazione

Alaknanda non è una struttura informe: è un disco piatto in rotazione, con due bracci a spirale ben definiti e simmetrici, che si avvolgono attorno a un rigonfiamento centrale. Le sue dimensioni – circa 32.000 anni luce – corrispondono a un terzo di quelle della Via Lattea moderna.

Al suo interno si contano decine di miliardi di stelle: la sua massa stellare, stimata attorno a 10^10,2 masse solari, e un tasso di formazione stellare pari a circa 60-63 nuovi soli l’anno, testimoniano un’intensa attività in corso.

Scoperta dirompente

La scoperta risulta dirompente: finora si credeva che le galassie del giovane universo fossero troppo instabili per dar luogo a strutture così ordinate. Eppure Alaknanda dimostra il contrario: già dopo poco più di un miliardo di anni dal Big Bang, erano possibili formazioni a spirale mature, con un’architettura sorprendentemente simile a quella che oggi vediamo attorno a noi.

Prova tangibile

Per gli astronomi guidati da Yogesh Wadadekar e Rashi Jain, la galassia Alaknanda rappresenta una prova tangibile che l’assemblaggio galattico poteva essere sorprendentemente rapido e ordinato. Serve dunque una revisione dei modelli di formazione galattica: forse il cosmo primordiale era molto più efficiente di quanto pensato. In conclusione, Alaknanda non è solo un anello nella catena delle scoperte astronomiche: è una testimonianza che, già nei primissimi atti dell’evoluzione cosmica, l’universo possedeva l’energia e la geometria per forgiare bellezze strutturate come la nostra galassia.

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