La Butterfly Nebula, situata a circa 3.400 anni luce di distanza nella costellazione dello Scorpione, è una delle nebulose planetarie più studiate della nostra galassia. Questa splendida nebulosa era stata precedentemente fotografata dal telescopio spaziale Hubble della Nasa ed Esa. Ora, Webb ha catturato una nuova immagine di questa nebulosa.
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Misteri cosmici
Le nebulose planetarie sono tra le creature più belle e sfuggenti dello zoo cosmico. Queste nebulose si formano quando stelle con masse comprese tra circa 0,8 e 8 volte la massa del Sole perdono la maggior parte della loro massa alla fine della loro vita. La fase di nebulosa planetaria è fugace e dura solo circa 20.000 anni.
Forme uniche
Contrariamente al nome, le nebulose planetarie non hanno nulla a che vedere con i pianeti: la confusione terminologica è iniziata diverse centinaia di anni fa, quando gli astronomi riferirono che queste nebulose apparivano rotonde, come i pianeti.
Il nome è rimasto, anche se molte nebulose planetarie non sono affatto rotonde, e la Butterfly Nebula è un ottimo esempio delle forme fantastiche che queste nebulose possono assumere.
Nebulosa bipolare
La Butterfly Nebula è una nebulosa bipolare, il che significa che ha due lobi che si estendono in direzioni opposte, formando le “ali” della farfalla. Una banda scura di gas polveroso funge da “corpo” della farfalla.
Questa fascia è in realtà un toroide a forma di ciambella che vediamo di lato, che nasconde la stella centrale della nebulosa, l’antico nucleo di una stella simile al Sole che alimenta la nebulosa e la fa brillare.
La ciambella polverosa potrebbe essere responsabile della forma insettoide della nebulosa, impedendo al gas di fluire dalla stella in tutte le direzioni in modo uniforme.
Visione senza precedenti
Questa nuova immagine del Webb ingrandisce il centro della Butterfly Nebula e il suo toro polveroso, offrendo una visione senza precedenti della sua complessa struttura.
L’immagine utilizza i dati dello strumento Mid-InfraRed Instrument (Miri) del Webb, che funziona in modalità integrale. Questa modalità combina una fotocamera e uno spettrografo per acquisire immagini a diverse lunghezze d’onda contemporaneamente, rivelando come l’aspetto di un oggetto cambia con la lunghezza d’onda.
Il team di ricerca ha integrato le osservazioni di Webb con i dati provenienti dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), una potente rete di antenne radio.




