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Emergenza detriti spaziali: due soluzioni innovative di Aiko per orbite green



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Nuovi software che applicano l’intelligenza artificiale per evitare collissioni e guasti in orbita garantendo missioni più sicure e sostenibili. L’azienda torinese, con Esa e università, in campo con due iniziative all’avanguardia. Il ceo Feruglio: “I satelliti di domani sapranno adattarsi autonomamente all’ecosistema spaziale”

Pubblicato il 21 mag 2025



Lorenzo Feruglio, CEO e Founder di AIKO (2) (1)

Contro l’allarme detriti spaziali, l’intelligenza artificiale applicata alla piattaforma Space Situational Awareness (Ssa) può impedire la formazione di nuovi detriti e garantire la sicurezza operativa dei satelliti, oltre che aprire la strada a future missioni di rimozione.

È una soluzione a cui stanno lavorando l’azienda torinese Aiko, in collaborazione con Esa, università e partner internazionali della space industry nell’ambito del programma Zero Debris Approach dell’Agenzia spaziale europea e del progetto Shield per la prevenzione dei guasti e rischi di collisione.

Monitoraggio in tempo reale

Di fronte al moltiplicarsi della minaccia di detriti spaziali, la Space Situational Awareness rappresenta una soluzione: monitorando e tracciando in tempo reale l’ambiente grazie a reti di sensori terrestri e spaziali, la Sssa permette di prevedere potenziali collisioni (conjunction alerts) e supportare le manovre necessarie a proteggere le infrastrutture orbitali.

Evitare autonomamente i detriti

L’integrazione tra Ssa e intelligenza artificiale di bordo apre inoltre la strada a satelliti capaci di evitare autonomamente i detriti, riducendo la necessità di interventi da Terra che spesso devono fare i conti con la latenza delle comunicazioni, l’assenza di dati su oggetti non collaborativi (detriti di cui non si hanno informazioni utili) e l’impossibilità di effettuare manovre correttive con largo anticipo: l’obiettivo finale è aumentare ulteriormente l’autonomia delle missioni.

In tale scenario, nascono due progetti all’avanguardia che coinvolgono l’italiana Aiko, scaleup torinese che sviluppa software avanzati basati su intelligenza artificiale e automazione per applicazioni spaziali.

Prevenire le collisioni

Il primo prevede la realizzazione di un software intelligente per la prevenzione delle collisioni nei satelliti cubesat. Questo progetto si inserisce all’interno delle iniziative promosse dall’Esa attraverso lo “Zero Debris Approach” volto a ridurre significativamente la produzione di detriti entro il 2030 e consiste in una piattaforma che riduce i rischi di collisione e pianifica manovre correttive direttamente a bordo del satellite.

Prevenire i guasti in orbita

Il secondo consiste, invece, nel progetto Shield, ideato per supportare piattaforme satellitari intelligenti capaci di prevenire guasti, evitare autonomamente rischi di collisione e garantire un rientro sicuro della missione. Questo progetto è guidato dalla stessa Aiko, in collaborazione con Tyvak International e Università di Torino e finanziata da Esa all’interno del programma Discovery and Preparatio.

Ecosistema orbitale più sicuro

“I satelliti di domani non saranno solo strumenti operativi, ma agenti autonomi capaci di adattarsi a un ambiente spaziale in continua evoluzione. Non più solo oggetti passivi da monitorare da terra, ma sistemi intelligenti in grado di gestire la propria orbita, prendendo decisioni autonome e collaborando tra loro per preservare l’accesso allo spazio per le generazioni future – spiega Lorenzo Feruglio, ceo e co-founder di Aiko -. Il nostro obiettivo è costruire un ecosistema orbitale più sicuro, sostenibile e intelligente, in cui ogni satellite possa contribuire attivamente alla protezione dello Spazio. Le innovazioni su cui stiamo lavorando puntano a prevenire la formazione di nuovi detriti, garantendo affidabilità nel lungo periodo e riducendo l’impatto ambientale dei satelliti anche nella fase di fine vita”.

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