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Spazio: Italia e Germania scommettono sulla sovranità strategica



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A un anno dalla firma del Piano d’Azione bilaterale il gruppo di lavoro per la space economy accende i riflettori sulla legislazione. “Bisogna garantire gli interessi degli Stati membri”. La cooperazione sul programma Iris 2 parte integrante delle attività

Pubblicato il 26 nov 2024



Urso

A un anno dalla firma del Piano d’Azione bilaterale, Italia e Germania rafforzano il loro impegno per potenziare la competitività dell’Ue, garantendo anche che la legislazione spaziale europea rifletta gli interessi degli Stati membri, promuovendo la competitività del settore e la sovranità strategica. La cooperazione sul programma Iris 2 è stata parte integrante delle attività del gruppo di lavoro tra i due Paesi.

Incontro a Berlino

A distanza di 12 mesi dal decollo del Piano d’Azione bilaterale italo-tedesco con le firme della premier Giorgia Meloni e del Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il vicecancelliere e ministro federale dell’Economia e della Protezione del clima della Germania, Robert Habeck, e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno presieduto a Berlino il primo Forum Ministeriale previsto dal Piano.

L’incontro è stato finalizzato a consolidare le già eccellenti relazioni economiche bilaterali e, alla luce delle attuali sfide geostrategiche, a porre le basi per una collaborazione ancora più stretta in futuro.

Alla riunione hanno partecipato anche le associazioni di categoria come Bdi e Confindustria, insieme alle camere di commercio Duhk, Ahk, Itkam e Italcam.

Rafforzare la cooperazione

Il Piano d’Azione prevede una cooperazione rafforzata nei settori della politica industriale, dello spazio, delle tecnologie digitali e green, con un incontro annuale a livello ministeriale tra il Ministero Federale per l’Economia e la Protezione del Clima e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Urso: “Risorse comuni per sostenere gli investimenti”

“L’Ue deve agire subito per invertire il declino produttivo in atto, che rischia di aggravarsi nel prossimo anno, come emerge in tutta evidenza dalle grave crisi del settore delle auto e della siderurgia – ha detto il ministro Urso -. Serve mettere in campo una politica industriale, capace di riportare il nostro sistema al centro delle grandi catene produttive globali, così come indicato nei report Draghi e Letta, investire sulle nuove tecnologie, restituire competitività alle imprese, tutelare il lavoro europeo. È necessario, quindi, rivedere con realismo le regole del Cbam e realizzare un piano automotive europeo che metta in campo anche risorse comuni per sostenere gli investimenti delle imprese con una visione di piena neutralità tecnologica al fine di raggiungere davvero la autonomia strategica del Continente nella twin transition”.

Il ministro: “Italia e Germania attori del cambiamento”

Urso ha aggiunto che “la cooperazione in campo industriale tra Italia e Germania, sancita dalla prima riunione ministeriale a seguito della firma del Piano d’Azione tra i nostri Paesi, è in questo senso assolutamente strategica. Insieme possiamo essere attori del cambiamento, indirizzando le istituzione comunitarie sulla strada del growth and green deal”.

Habeck: “Sfruttare appieno il potenziale del mercato unico”

“In qualità di potenze industriali – ha affermato il ministro tedesco Habeck -, Germania e Italia si impegnano fortemente a rafforzare la competitività dell’Ue in linea con il Green Deal e gli obiettivi climatici, facendo leva sul Rapporto Draghi, che rappresenta un inequivocabile campanello d’allarme. Dobbiamo sfruttare appieno il potenziale del mercato unico, eliminare le inutili barriere burocratiche e creare le condizioni quadro adeguate”.

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