IL PIANO

Boom di detriti spaziali: reti, AI e officine in orbita contro le collisioni



Indirizzo copiato

Uno studio dell’Università del Surrey propone officine in orbita, reti robotiche e intelligenza artificiale per ridurre il rischio di collisioni tra satelliti e detriti spaziali. L’obiettivo è rendere sicura e sostenibile la gestione dell’orbita terrestre, oggi sempre più sovraffollata

Pubblicato il 5 dic 2025



space debris – detriti spaziali – rifiuti spaziali 3

Officine in orbita per riparare e rifornire i satelliti. Reti robotiche per catturare detriti. Sistemi di intelligenza artificiale per gestire in tempo reale la vita operativa dei veicoli spaziali. Contro il boom di detriti spaziali, ecco alcune proposte messe a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Surrey (Regno Unito). Gli scienziati le hanno sintetizzate in uno studio pubblicato sulla rivista “Chem Circularity”.

Il sovraffollamento di “rifiuti” spaziali nell’orbita terrestre è ormai un’emergenza. La situazione si sta anche aggravando giorno dopo giorno. Satelliti commerciali, veicoli scientifici dismessi e frammenti di ogni dimensione viaggiano a velocità elevate. Risultato? Il rischio di collisioni è crescente.

Roadmap concreta

Lo studio del Surrey propone una roadmap concreta per gestire l’orbita terrestre secondo i principi dell’economia circolare. Le stazioni spaziali potrebbero diventare officine capaci di riparare e rifornire satelliti in servizio, riducendo la produzione di nuovi relitti e allungando la vita utile dei veicoli orbitanti.

Accanto alle officine, reti robotiche e bracci meccanici sarebbero impiegati per catturare satelliti fuori uso o frammenti pericolosi, evitando che restino in orbita e aumentino il rischio di incidenti. L’intelligenza artificiale completerebbe il sistema, coordinando in tempo reale traiettorie e manovre dei veicoli e ottimizzando la sicurezza orbitale.

Corsa contro il tempo

Gli autori sottolineano che il tempo per intervenire è limitato. Con l’espansione delle costellazioni commerciali, alcune orbite potrebbero diventare parzialmente o totalmente inutilizzabili entro pochi decenni. La proposta punta dunque a trasformare un problema crescente in un’opportunità tecnologica e industriale, con ricadute anche sul ruolo europeo nello spazio.

Sicurezza, economia e politica

La gestione dei detriti spaziali non è più solo un tema scientifico o tecnico. È una questione di sicurezza, economia e politica. L’orbita terrestre è una risorsa condivisa: senza interventi concreti, il rischio di collisioni potrebbe compromettere servizi essenziali come telecomunicazioni, navigazione e monitoraggio ambientale. Lo studio del Surrey indica la strada: officine, reti e AI, per rendere sostenibile e sicura la presenza umana nello Spazio.

guest
0 Commenti
Più recenti
Più votati
Inline Feedback
Vedi tutti i commenti

Articoli correlati

0
Lascia un commento, la tua opinione conta.x