Il traguardo è di trasportare gli astronauti nello Spazio. E non solo le merci. Per centrare questo obiettivo si è svolto il volo di prova della navicella Nyx, costruita dalla startup The Exploration Company.
L’azienda ha presentato una versione aggiornata della capsula all’ultima edizione del Paris Air Show e il 23 giugno si è tenuto il volo di mission possible lanciato in orbita dal Transporter-14 lanciato con un razzo Falcon 9 di SpaceX dalla base spaziale di Vandenberg in California.
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1,6 tonnellate di peso
Il veicolo spaziale di 1,6 tonnellate è rimasto in orbita per circa tre ore prima di scendere nel Pacifico, così da testare lo scudo termico, l’avionica e i sistemi di recupero. A bordo sono stati sistemati circa 300 chilogrammi di carichi utili per i clienti, tra cui cosmetici, prodotti farmaceutici e un piccolo lotto di alcol, sottolineando le ambizioni commerciali dell’azienda. Una nave di recupero era già salpata nei giorni scorsi dall’Alaska verso la zona di atterraggio per mettere in sicurezza la capsula.
Aspirazioni alte
Sebbene la Nyx sia stata sviluppata nell’ambito di un programma di servizi cargo dell’Agenzia spaziale europea (Esa) allo scopo di supportare la Stazione spaziale internazionale (Iss) a partire dal 2028, le aspirazioni dell’azienda vanno oltre.
Viaggi con equipaggio
“Abbiamo già effettuato i primi studi”, ha detto Victor Maier, responsabile delle attività della startup in Germania e nell’Europa centrale. Un progetto con equipaggio sarebbe dotato di finestre e controlli touchscreen simili alla Crew Dragon di SpaceX e consentirebbe agli astronauti di lavorare all’interno del veicolo mentre è attraccato.
10 anni di lavoro
Secondo le stime di Maier, per trasformare Nyx in una navicella spaziale a misura d’uomo ci vorrebbero circa dieci anni e un miliardo di euro. Il manager ha spiegato che questo costo mette il progetto al di là della portata del solo capitale privato. “Abbiamo bisogno che l’Europa decida se vogliamo che questo avvenga in Europa”, ha aggiunto Maier, indicando la conferenza ministeriale dell’Esa che si terrà a Brema il prossimo novembre come il forum in cui gli Stati membri dovranno decidere se sostenere l’iniziativa. “Nessun Paese da solo sarebbe in grado di farlo”.