TECNOLOGIA SPAZIALE

Test riuscito: le navicelle Coronagraph e Occulte volano in formazione in modo autonomo



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Nuovo successo per la missione dell’Esa grazie a un’innovativa telecamera grandangolare che segue una serie di luci Led. Le due capsule sono riuscite a mantenere la posizione in modo autonomo e con precisione, simulando un unico gigantesco veicolo

Pubblicato il 8 mag 2025



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La missione Proba-3 dell’Agenzia spaziale europea ha raggiunto il suo ambizioso obiettivo quando le due navicelle, il Coronagraph e l’Occulter, hanno volato a 150 metri di distanza l’una dall’altra in perfetta formazione, simulando un’unica gigantesca navicella, tramite un’innovativa telecamera grandangolare che segue una serie di luci Led.

All’inizio di quest’anno, la prima fase della missione è stata completata con successo. Il team operativo, composto da ingegneri dell’Esa e da partner industriali che collaborano strettamente, si è riunito presso il Centro europeo per la sicurezza e l’educazione spaziale dell’Agenzia a Redu, in Belgio.

Strumenti innovativi

Utilizzando una serie di strumenti di posizionamento, sono stati in grado di allineare i due veicoli spaziali in formazione e di monitorarli mentre mantenevano la loro posizione relativa in modo autonomo. Ora, dopo ulteriori perfezionamenti e test, il team ha raggiunto la precisione desiderata, rendendo Proba-3 la prima missione al mondo di volo in formazione di precisione.

La missione si basa su diverse tecnologie innovative, molte delle quali sono dimostrazioni tecnologiche sviluppate attraverso il General Support Technology Programme (Gstp) dell’Esa. “Per fare qualcosa che non è mai stato fatto prima, abbiamo dovuto sviluppare nuove tecnologie”, osserva Esther Bastida Pertegaz, ingegnere di sistema di Proba-3.

50.000 km sopra la Terra

Il volo in formazione viene effettuato quando le navicelle si trovano a più di 50.000 km sopra la Terra”, spiega Raphael Rougeot, ingegnere di sistema di Proba-3. “Qui, l’attrazione della Terra è abbastanza ridotta e quindi è necessario pochissimo propellente per mantenere la formazione – aggiunge -. Poi la formazione si rompe e deve essere acquisita di nuovo nell’orbita successiva, in un ciclo ripetuto”.

L’obiettivo finale è che le due navicelle si allineino con il Sole in modo che il disco di 1,4 m trasportato dall’Occulter proietti un’ombra di 5 cm sullo strumento ottico del Coronagraph, consentendogli di studiare la debole corona solare.

Esatta posizione

Teodor Bozhanov, ingegnere del sistema di volo in formazione, spiega che “l’avvio di questa sequenza ripetitiva di volo in formazione viene eseguito dal centro di controllo a terra, con il team operativo che ottiene informazioni sulla posizione per determinare l’esatta posizione dei due satelliti nello spazio. I propulsori della missione vengono quindi utilizzati per avvicinarli. Tutto il resto avviene in modo autonomo. Le navicelle misurano e controllano la loro posizione relativa utilizzando il Visual Based System, che comprende una telecamera grandangolare sull’Occulter che segue una serie di luci Led lampeggianti sul Coronagraph”.

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