LA FIRMA NELLO UTAH

D-Orbit, accordo con Astrocast per lanciare 20 nanosatelliti IoT in 3 anni

L’azienda di Fino Mornasco fornirà da qui al 2024 il proprio Ion Satellite Carrier per posizionare in orbita gli elementi della costellazione che la società di Losanna sta costruendo per fornire i propri servizi

12 Ago 2022

Nicola Desiderio

D-Orbit Astrocast

D-Orbit ha firmato con Astrocast un accordo pluriennale per il lancio di 20 nanosatelliti destinati a rinforzare la rete di comunicazione per Internet delle Cose (IoT) gestita dall’azienda svizzera con sede a Losanna. L’intesa, la cui entità monetaria non è stata rivelata, è stata siglata in occasione della SmallSat Conference che si è chiusa ieri a Logan, nello stato americano dello Utah. Ad apporre la penna sul foglio per le parti c’erano Kjell Karlsen, chief financial officer di Astrocast, e Renato Panesi, chief commercial officer di D-Orbita accompagnato da Eleonora Luraschi, head of sales Launch Services.

Venti nanosatelliti in 3 anni

L’accordo prevede il lancio di 20 nanosatelliti nell’arco di 3 anni a partire già dal 2022. La prima missione è prevista non prima del prossimo novembre con un razzo Falcon 9 di SpaceX al bordo del quale sarà imbarcato l’Ion Satellite Carrier di D-Orbit. Quest’ultimo rilascerà e provvederà a posizionare quattro satelliti 3U (10 cm x 10 cm x 30 cm, 3 kg di massa) su un’orbita eliosincrona (Sso) ad un’altitudine di 500-600 km. Successivamente saranno invece lanciati gli altri 16 nanosatelliti 6U (10 cm x 20 cm x 30 cm, massa 6 kg), suddivisi in due lotti: il primo da 6 unità è previsto per il 2023, il secondo da 10 unità per il 2024. Non è stato rivelato con quante missioni e con quale azienda di lancio.

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Astrocast, un caso di successo

Astrocast è un’azienda fondata nel 2014 da allievi della École polytechnique fédérale de Lausanne (Epfl) e negli anni ha raccolto 65 milioni di fondi da parte di Adit Ventures, Airbus SE, del Commissariat à l’Énergie Atomique et aux Énergies Alternatives (Cea-Leti, istituto di ricerca governativo francese) ed Esa. Lo scorso giugno infine ha annunciato l’acquisizione della olandese Hiber, altra azienda di IoT satellitare. È quotata su Euronext Growth di Oslo, al momento conta 85 persone di 30 nazionalità diverse, ha iniziato a mettere in orbita i propri nanosatelliti dal dicembre del 2018 e punta ad avere una costellazione formata da 100 unità entro il 2024. Opera in banda L grazie ad un’alleanza strategica con Thuraya. Ha clienti a livello globale nei settori Agricoltura e Allevamento, Marittimo, Ambiente, servizi di Pubblicà Utilità e altro ancora.

Il rafforzamento di un rapporto

“Siamo lieti di collaborare con D-Orbit per estendere la costellazione Astrocast nei prossimi tre anni. L’inizio del nostro rapporto risale a diversi anni fa e siamo soddisfatti della flessibilità e delle diverse opzioni di lancio che D-Orbit ci ha fornito. È importante che le aziende spaziali europee collaborino per trovare soluzioni che aumentino la competitività del settore spazio europeo e riteniamo che la collaborazione con D-Orbit consenta di raggiungere questo obiettivo per Astrocast”, ha dichiarato Fabien Jordan, ceo e co-fondatore di Astrocast.

Un altro passo verso la quotazione

Renato Panesi ha sottolineato come l’accordo confermi il successo dell’Ion Satellite Carrier e rafforzi il legame con l’azienda svizzera: “Siamo orgogliosi di continuare questa collaborazione a lungo termine con Astrocast – ha dichiarato il chief commercial officer di D-Orbit – un’azienda europea leader nel settore IoT. Missioni come queste stanno affermando Ion Satellite Carrier come una tecnologia essenziale per consentire applicazioni spaziali innovative che hanno il potenziale per rivoluzionare il modo in cui facciamo business qui sulla Terra”. Come è noto D-Orbit ha in corso un processo di aggregazione con Breeze Holdings che porterà entro l’anno alla quotazione in borsa al Nasdaq di New York.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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