SATELLITE 2022

Spazio driver di connettività universale, ma servono standard comuni

Alla manifestazione che si è appena conclusa a Washington D.C riflettori sull’unificazione dei protocolli e dei componenti per sviluppare un sistema di telecomunicazioni unico che integra reti satellitari e terrestri

25 Mar 2022

Nicola Desiderio

Entro un decennio le società di telecomunicazioni satellitari saranno in grado di fornire ad ogni cliente una perfetta continuità tra la comunicazione fornita con le reti terrestri e quella con le reti satellitari, ma per riuscirvi è necessaria una convergenza negli standard e una collaborazione stretta tra i fornitori di servizi e i costruttori di satelliti e relative apparecchiature.

È quanto emerge dal panel di manager ed esperti del settore che si è svolto all’interno della 4 giorni di Satellite 2022, la manifestazione che si è tenuta a Washington D.C. e che ha confermato tutte le potenzialità offerte dallo sviluppo delle reti satellitari e dalla loro integrazione con quelle terrestri per la costruzione di un unico sistema di telecomunicazioni in grado di raggiungere ogni angolo del globo senza zone d’ombra. Come molti altri operatori, Hispasat vede “un’unica rete totalmente interoperabile su base 5G, che mescola l’infrastruttura terrestre con quella satellitare multiorbita” come ha affermato Ignacio Sanchis, chief commerciale officer dell’azienda che recentemente ha acquisito Axess per 86 milioni di euro. Jay Yass, chief corporate development di Omnispace, prevede addirittura che entro 3 o 4 anni la connettività globale sarà a disposizione direttamente sui dispositivi dei clienti singoli e delle aziende.

Le potenzialità tecniche per connettività universale ci sono, ma è necessaria una standardizzazione dei sistemi e dei protocolli affinché i diversi satelliti e le molte reti oggi esistenti possano dialogare tra loro. E la questione degli standard è particolarmente sensibile in un settore come le comunicazioni satellitari che è in fase di esplosione e nel quale ognuno tenta di far prevalere il proprio standard. “Alle persone piace parlare degli standard, ma quando si pensa a come differenziare i propri prodotti o servizi, c’è bisogno di buttarli dalla finestra. È davvero cruciale avere il tuo dispositivo e il tuo processore diverso da quello del tuo concorrente. Del resto questo è il cuore della tua proposizione di valore come azienda” afferma David Kagan, ceo di Globalstar di fronte ad una situazione che si verifica ogni volta che è in atto una rivoluzione tecnologica all’interno del quale occorre costruirsi una posizione di forza.

È una corsa costosa, ma necessaria fino a quando non emergono i vincitori con i loro standard. Allo stesso tempo, gli standard possono essere limitanti per l’innovazione. Secondo Neil McRae, chief architect di BT Group, un compromesso è possibile facendo convergere gli standard tecnici e concentrandosi sull’esperienza del cliente e che questo dia ulteriori valore alle reti. «Penso che sia tutto alla nostra portata se collaboriamo. Se guardiamo alle soluzioni 5G, si tratta di collaborazioni con partner diversi». La standardizzazione avrebbe inoltre un altro effetto positivo, particolarmente sentito in questo momento: alleviare la mancanza dei componenti perché sarebbe più facile reperirli e scambiarseli. A questo proposito, Kagan ha affermato che Globalstar ha un portafoglio di ben 20.000 ordini inevasi.

Al contrario, le strumentazioni terrestri stanno raggiungendo alti livelli di standardizzazione e flessibilità. Al Satellite 2022 Comtech Telecommunication Corp. ha svelato il suo modem CDM-780 Gateway capace di dialogare con costellazioni satellitari geostazionarie e su orbite e medie e basse gestendo simultaneamente tre link e un volume di dati pari a 7,5 gigabit/secondo. Anche l’Axiom-X della Isotropic System può gestire applicazioni mobili sfruttando le reti satellitare presenti ad orbite geostazionarie o più basse.

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