PNRR

Detriti spaziali, i telescopi FlyEye di Ohb Italia per sicurezza e sostenibilità

Firmato il contratto con l’Agenzia spaziale italiana. I dispositivi operativi in orbita bassa e media segnaleranno pericoli coordinando eventuali manovre anti-collisione. L’Ad Aceti: “Progetto importante per la leadership mondiale del Paese nel campo dell’osservazione ottica”

19 Set 2022

Nicola Desiderio

Flyeye OHB Tosone Aceti Saccoccia

Ohb Italia ha firmato con l’Agenzia Spaziale Italiana un contratto per la fornitura di quattro telescopi FlyEye dedicati al tracciamento degli oggetti spaziali – navicelle, satelliti o detriti – con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la sostenibilità spaziale.

Tempi record

Dei quattro telescopi, uno è finanziato con i fondi del Piano Triennale delle Attività (Pta) dell’Asi mentre gli altri tre sono pagati con i denari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che dimostra così i suoi primi effetti sull’attività italiana nello spazio. Da rimarcare i tempi record (meno di tre mesi in tutto) con i quali le procedure di appalto e affidamento sono state portate a termine, nel pieno rispetto anche del piano Next Generation EU.

WHITEPAPER
Robot in azienda: Ecco i 5 trend che ne spingeranno l'adozione
Robotica
Chatbot

Occhi di mosca in bassa e media orbita

Ciascuno dei telescopi FlyEye ha un campo visivo di 45 gradi quadrati ed è dotato di 16 camere ottiche che imitano la struttura dell’occhio di una mosca. Hanno un’elevata velocità di posizionamento (circa 5 secondi) e una precisione di puntamento pari a 10 arcsec. I suoi strumenti sono in grado di tracciare i detriti spaziali in Hleo (High Low Earth Orbit, tra 1.000 e 2.000 km) e in Meo (Medium Earth Orbit, tra 2.000 e 34.000 km) e permetteranno di calcolare le loro traiettorie individuando potenziali pericoli per le infrastrutture orbitali e gestire le eventuali manovre anticollisione.

Una rete per la sicurezza spaziale

Un software particolarmente avanzato consentirà di operare, in modalità totalmente automatica e coordinata, i quattro telescopi, che saranno installati in diversi punti del globo e permetterà inoltre la realizzazione di un catalogo che traccerà tutti gli oggetti orbitanti. In questo modo l’Italia si porrà all’avanguardia nel campo della sorveglianza spaziale e del tracciamento di oggetti e detriti, settore fondamentale per garantire la sicurezza e la sostenibilità dell’attività spaziale, sia quella governativa sia commerciale.

Tutti i contratti Pnrr a termine entro l’anno

L’Italia dello spazio si conferma ancora una volta all’avanguardia anche nel settore della difesa planetaria. Con la firma di questo primo contratto – sottolinea il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia (al centro della foto) – si avvia, in anticipo rispetto ai tempi previsti, l’assegnazione alle industrie dei fondi Pnrr spazio gestiti dall’Agenzia. I miei complimenti agli uffici tecnici e amministrativi dell’Asi che hanno dimostrato una grande efficienza nel finalizzare in tempi record, meno di tre mesi, un contratto di elevata complessità. L’obiettivo per Asi è di contrattualizzare tutte le attività del Pnrr entro la fine dell’anno mantenendo un ampio margine rispetto agli impegni presi con l’Unione Europea”.

Italia all’avanguardia nella sorveglianza

“L’implementazione di una rete FlyEye consentirà a Ohb Italia e all’Italia di essere leader mondiali nell’osservazione ottica per la Space Surveillance & Tracking. È fondamentale garantire un ambiente orbitale più sicuro e protetto – spiega Roberto Aceti, Amministratore Delegato di Ohb Italia (a destra nella foto insieme al direttore generale dell’Asi, Fabrizio Tosone) -. Oggi i detriti spaziali sono una delle principali minacce ai satelliti. La nostra infrastruttura satellitare è essenziale per la sicurezza delle risorse spaziali fornendo servizi su cui tutti noi facciamo affidamento nella nostra vita quotidiana, dalla meteorologia e dalle comunicazioni al trasporto globale di merci e passeggeri. Si stima che ci siano più di 750.000 detriti di 1 cm in orbita terrestre, ognuno dei quali può danneggiare i satelliti operativi”

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 2