POLITICHE PER LO SPAZIO

Ddl space economy, Paroli (FI): emendamenti diventino ordini del giorno dei decreti attuativi



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Il relatore del disegno di legge sullo Spazio spiega che la proposta è di “evitare una terza lettura”. Respinte le richieste di modifica dell’opposizione, mentre quelle del centrodestra potrebbero essere convertiti in odg

Pubblicato il 14 mag 2025



space economy – Spazio – terra – pianeta 3

“In questo momento, la volontà è quella di evitare una terza lettura, consapevoli che un provvedimento di questo tipo (che affronta novità normative mai affrontate) è perfettibile, ma allo stesso tempo è un provvedimento su un tema che probabilmente diventerà ricorrente, come accade con la legge sulla Concorrenza”. Per questo, “mi sono permesso di consigliare a tutti i senatori che hanno presentato emendamenti di valutare la possibilità di incidere con ordini del giorno che, in un provvedimento come questo che avrà bisogno di decreti attuativi, possono diventare ordini del giorno costruttivi per i successivi decreti attuativi che verranno emanati dal Governo”.

Così, il relatore del ddl space economy Adriano Paroli (FI) a margine della seduta della Commissione industria del Senato dove si sono svolte le votazioni sugli emendamenti relativi ai primi 7 articoli del testo. Sono stati respinti quelli delle opposizioni e ritirati, quelli presentati dalle forze di maggioranza (la Lega è stato l’unico gruppo a non depositarne) con l’intenzione di poterli convertire in ordini del giorno.

Comunicazioni satellitari

Difficile, tuttavia, che possano essere accolti ordini del giorno sull’articolo 25 del testo che prevede la costituzione da parte del Mimit di una riserva di capacità trasmissiva nazionale attraverso comunicazioni satellitari, utilizzando sia satelliti sia costellazioni in orbita geostazionaria, media e bassa, gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti all’Unione europea o all’Alleanza atlantica.

I temi sul tavolo

Si tratta della norma su cui si è consumato il dibattito politico durante l’esame del provvedimento alla Camera. Proprio per questo “sarà molto più complicato pensare di acquisire sensibilità diverse vista la contrarietà della minoranza”, ha sottolineato Paroli.

“Noi come Forza Italia – ha proseguito – non abbiamo presentato emendamenti sull’articolo 25, perché per noi i temi sono altri come i costi delle assicurazioni, la responsabilità civile e la possibilità di essere auditi nel caso in cui fosse negata l’autorizzazione” all’attività spaziale.

M5S: testo blindato

“Riconosciamo al relatore del ddl Spazio Paroli l’oro olimpico della schiettezza: all’apertura dei lavori della commissione Industria del Senato, ci è stato comunicato candidamente che questo provvedimento non può subire alcuna modifica in questa seconda lettura – hanno commentato le senatrici del Movimento 5 Stelle in Commissione industria Sabrina Licheri e Gisella Naturale -. In sostanza, anche questa volta il Senato non toccherà palla: fin qui nulla di nuovo, se non fosse che il testo del ddl Spazio è oltremodo delicato per la sicurezza del nostro paese, oltreché per la sua competitività futura”.

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