SPACE ECONOMY

Il Ddl Spazio è legge. Urso: “Italia all’avanguardia, siamo i primi in Europa”



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Il Senato approva il testo passato alla Camera a marzo. Il ministro delle Imprese: “Una scelta lungimirante che rafforza la nostra sovranità tecnologica, proiettando il nostro sistema industriale nel futuro”. Che cosa prevede la nuova normativa. Soddisfazione dell’Asi. Critiche le opposizioni: “È un regalo a Musk”

Pubblicato il 12 giu 2025



Adolfo Urso 11

“L’Italia indica all’Europa la rotta per lo Spazio: siamo il primo Paese ad aver adottato una legge quadro sulla space economy. Una scelta lungimirante che ci pone all’avanguardia nell’elaborazione di una governance moderna ed efficace per le attività spaziali e che rafforza la nostra sovranità tecnologica, proiettando il nostro sistema industriale nel futuro. Ringrazio il Parlamento per il lavoro proficuo svolto insieme, con responsabilità ed efficacia”.

Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata alle Politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, a seguito della conversione in legge del Ddl Spazio dopo il via libera del Senato.

Colmato vuoto normativo

Dopo l’ok a marzo dalla Camera, il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di space economy, è stato approvato anche dal Senato ed è diventato così definitivo.

Questo provvedimento punta a colmare il vuoto normativo che c’è in Italia in materia di attività spaziali, “promuovendo la crescita dell’industria spaziale italiana e l’innovazione tecnologica, oltre a rafforzare la cooperazione internazionale”. Il testo del Governo ha, tra gli obiettivi, quello di tener conto del rafforzamento della presenza di privati che investono nel settore per fini commerciali “indipendentemente dai Governi”.

Stimolare gli investimenti

La nuova legge sullo Spazio stabilisce un quadro normativo per le attività spaziali private, introducendo un regime autorizzativo che richiede agli operatori di ottenere permessi specifici per condurre operazioni nello Spazio, “con il fine di stimolare gli investimenti nel settore spaziale, favorendo la partecipazione di piccole e medie imprese e start-up innovative attraverso deroghe al codice dei contratti pubblici”.

Polizza sui danni

Si introduce anche un sistema di responsabilità civile per i danni causati da oggetti spaziali, con obblighi assicurativi per gli operatori privati, garantendo una copertura finanziaria adeguata.

Si prevede una responsabilità in capo all’ operatore in caso di danni sulla Terra o agli “aeromobili in volo”. Si propone, tra l’altro, anche un sistema con responsabilità limitata dell’operatore (fino ad un massimale assicurativo di 100 milioni per sinistro) e qualora lo Stato italiano sia stato chiamato da un Paese estero a risarcire un danno a cose o persone, questo si potrà rivalere nei confronti dell’operatore che ha cagionato i danni.

Inoltre si allinea l’ordinamento italiano agli obblighi internazionali come quelli derivanti dal Trattato sullo Spazio (Ost). Quindi, si istituisce un Fondo per l’economia dello Spazio per sostenere “progetti innovativi e migliorare le capacità produttive del settore spaziale italiano”.

Autorizzazioni: sistema misto

Per il regime delle autorizzazioni, la nuova legge si propone un sistema misto sia per quanto riguarda le singole attività, sia per serie di attività dello stesso tipo. Nella maggior parte dei Paesi si prevedono autorizzazioni per tutte le operazioni di lancio e di rientro e per le manovre in orbita di oggetti spaziali come razzi, navette e satelliti nello Spazio extra-atmosferico nonché per le attività di telerilevamento nello Spazio. Per quanto riguarda la durata delle autorizzazioni, non se ne fissa una standard, ma si prevede di decidere caso per caso.

Porta aperta a Musk?

L’articolo più contestato dalle opposizioni è senz’altro il 25 che è stato anche modificato alla Camera. La norma permette infatti agli operatori stranieri come Musk con Starlink, di avere un ruolo di primo piano nei sistemi di comunicazione digitale in Italia. E questo attraverso la creazione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale, cioè un sistema di trasmissioni da utilizzare in caso di calamità naturali, conflitti o altre emergenze, da affidare anche ai privati “appartenenti all’Unione europea o all’Alleanza atlantica”.

Ma di fronte alle critiche delle opposizioni che accusano il governo “di voler favorire Musk e Starlink” una risposta chiara in questo senso arriva dal relatore Adriano Paroli (Fi) che nell’Aula del Senato dichiara: “E’ evidente che, se gli Stati Uniti potranno fornire una tecnologia migliore, è giusto che si vada lì”.

Passaggio epocale

”La nuova legge sullo Spazio segna un passaggio epocale per il settore italiano e per l’Agenzia spaziale italiana – dice il presidente dell’Asi, Teodoro Valente -. L’approvazione della legge è uno strumento essenziale che dota l’Italia di un quadro normativo all’avanguardia che permetterà all’intero ecosistema nazionale del settore di confermare la sua leadership internazionale”.

Le critiche dell’opposizione

Critiche le opposizioni sulla nuova legge: “È un regalo a Musk, alla sua SpaceX e alla sua costellazione satellitare Starlink”.

“Siamo d’accordo che lo Spazio sia la vera frontiera, ma in questo provvedimento non sembra esserci consapevolezza di questo”, commenta il senatore Lorenzo Basso (Pd). “Il problema non è Musk, le cui vicende riguardano principalmente gli Stati Uniti, il punto è se sia legittimo che sia affidato ad un privato la possibilità di condizionare la nostra politica”, prosegue Basso.

“Un contratto con un privato fuori dalla giurisdizione europea non dà garanzia ad uno Stato – chiarisce ancora Basso -. Per questo, questioni strategiche così rilevanti devono essere affidate ad aziende europee che seguono le nostre norme, questo è il tema vero”.

“Non è un pregiudizio nei confronti della tecnologia di Musk, ma la postura assunta dal governo nei confronti del magnate americano”, conclude la senatrice Dolores Bevilacqua (M5S).

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