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Satelliti contro terrorismo e pirateria: navi più sicure con allarmi in tempo reale



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Il nuovo rapporto di Quilty Space spiega che, grazie a satelliti di nuova generazione, raccolta ed elaborazione dei dati direttamente in orbita abbattono i tempi di latenza. Così le grandi imbarcazioni sono più protette. Lotta anche contro la pesca illegale

Pubblicato il 28 mag 2025



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I mari stanno diventando più pericolosi per le navi e si ricorre ai satelliti per garantire una maggiore sicurezza. È quanto emerge daun nuovo rapporto della società di ricerche di mercato Quilty Space.

La domanda di sorveglianza marittima basata sullo Spazio è in aumento, spinta dalle crescenti tensioni geopolitiche, dai punti critici economici e dalle attività marittime illegali.

Pirateria e geopolitica

Secondo il report di Quilty Space, gli incidenti come gli attacchi degli Houthi alle navi nel Mar Rosso, la fermezza della marina cinese nel Mar Cinese Meridionale, la pirateria al largo dell’Africa occidentale e i colli di bottiglia causati dal clima, come la siccità del Canale di Panama hanno messo in luce le vulnerabilità delle reti di trasporto marittimo globali.

“Eventi un tempo considerati rari sono ormai caratteristiche ordinarie dell’ambiente operativo marittimo”, si legge nel rapporto.

Per questo motivo, governi e flotte commerciali valutano con molta più attenzione i possibili rischi e pianificano con pù meticolosità le rotte delle navi. A ciò va sommata anche la lotta globale contro la pesca illegale.

Ridurre la latenza

Sebbene sempre più satelliti siano lanciati in orbita, ottenere dati sulla Terra velocemente sui pericoli in corso per una o più navi in un tratto di mare, così da poter agire con rapidità, resta una sfida cruciale. Ritardi nella ricezione dei dati di due ore o più, come spesso accade, rendono di fatto le informazioni satellitari inutili.

Ecco perché, afferma il rapporto Quilty, la latenza diventa fondamentale per contrastare attacchi terroristici, contrabbando, pirateria o pesca illegale.

Elaborare i dati in orbita

A questo proposito, il report chiarisce che invece di trasmettere dati grezzi sulla Terra per analizzarli, si stanno progettando nuovi satelliti in grado di elaborare segnali radar e di altro tipo nello Spazio.

Un esempio è la canadese Mda Space, che sta costruendo la costellazione di satelliti radar Chorus. Chorus, il cui primo satellite dovrebbe essere lanciato nel 2026, elaborerà i dati in orbita per fornire rapidamente informazioni alle agenzie di difesa e di intelligence.

Transponder vulnerabili

Il tradizionale monitoraggio delle navi si basa sul sistema di identificazione automatica (Ais), una rete basata su transponder prevista dal diritto marittimo internazionale. Ma l’Ais è sempre più vulnerabile a falsificazioni e manipolazioni, il che ne compromette l’affidabilità.

Per colmare queste lacune, le aziende stanno adottando un modello “tip and cue”, in cui un sensore, ad esempio un rilevatore di radiofrequenza identifica un segnale sospetto e sollecita un satellite di imaging ad acquisire dati visivi o radar. Le costellazioni di satelliti in orbita terrestre bassa, dotate di sensori ottici, radar ad apertura sintetica (Sar) e iperspettrali, consentono la sorveglianza multistrato di vaste aree oceaniche.

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