TAGLIO DEL NASTRO

Einstein Telescope: apre il laboratorio Comet. Bernini: “Sarà un’eccellenza scientifica”



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Il centro inaugurato a Rovigo. È stato finanziato con fondi dell’Unione europea nell’ambito del progetto nazionale di ricerca Etic per la rilevazione delle onde gravitazionali. Il ministro: “La scienza ci insegna che ogni scoperta apre nuove strade e Comet è una di queste”

Pubblicato il 16 ott 2025



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Taglio del nastro per il laboratorio Comet, acronimo di Coating materials for Einstein Telescope. L’inaugurazione si è tenuta al CenSer di Rovigo.

Il nuovo centro è finanziato con fondi dell’Unione europea nell’ambito del progetto nazionale Etic dedicato all’Einstein Telescope, il più ampio progetto di ricerca europeo per la rilevazione delle onde gravitazionali, che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna, nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos.

Grazie al progetto Etic, che ha come obiettivo anche la caratterizzazione del sito, Sos Enattos si sta affermando come un sito unico al mondo per le sue caratteristiche di silenzio sismico e bassa antropizzazione.

Eccellenza made in Italy

“La scienza ci insegna che ogni scoperta apre nuove strade e Comet è una di queste. Inauguriamo un’infrastruttura – ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini – che nasce dall’eccellenza e dalla capacità di visione delle nostre università e della nostra comunità scientifica e che rappresenta un tassello decisivo nella sfida per aggiudicarsi Einstein Telescope. Comet testimonia che il Veneto sa parlare di futuro, di avanguardia, di grandi scoperte. È anche la conferma di come la ricerca universitaria italiana, con le sue eccellenze, sappia trasformare la conoscenza in progresso, creando valore per il territorio e opportunità per il Paese”.

Spazio multidisciplinare

Nel laboratorio Comet saranno sviluppati i rivestimenti degli specchi che saranno impiegati in questa avveniristica infrastruttura scientifica. Gli specchi dell’Einstein Telescope funzioneranno grazie a sottili strati di materiali speciali depositati sulla superficie riflettente: la qualità di questi rivestimenti è decisiva per aumentare la sensibilità del rivelatore. Il nuovo spazio multidisciplinare, dotato di apparecchiature avanzate, consentirà di fabbricare e testare strati riflettenti in condizioni diverse.

Progressi tecnologici

Il nuovo telescopio e i relativi progressi tecnologici di cui si avvale si tradurranno in una migliore capacità di rivelare anche le onde gravitazionali più flebili. Einstein Telescope sarà, infatti, capace di osservare un volume di universo almeno mille volte superiore rispetto agli strumenti attuali.

Questo permetterà di studiare con precisione inedita le origini e l’evoluzione del cosmo e aprire nuove strade per la fisica fondamentale, l’astrofisica e la cosmologia.

Il lavoro di scienziati, ingegneri e tecnici si sta concentrando sulla fase preparatoria (ET Preparatory Phase Project, finanziata da Horizon Europe), che comprende, in particolare, lo studio della configurazione del rivelatore, la progettazione e lo sviluppo delle tecnologie abilitanti, la preparazione delle metodiche di analisi dati e la costruzione dei modelli astrofisici che serviranno a interpretare le misure e i dati raccolti.

Frontiera nell’esplorazione spaziale

Einstein Telescope – sul quale il Governo ha già allocato quasi un 1 miliardo di euro – rappresenta non solo una frontiera nell’esplorazione delle onde gravitazionali, ma anche un esempio eccellente di big science, dove la visione del futuro si fonde con l’innovazione tecnologica.

La nascita di Comet a Rovigo si colloca in questo scenario, contribuendo allo sviluppo delle tecnologie chiave e rafforzando la collaborazione scientifica internazionale. Il laboratorio testimonia come la candidatura italiana in Sardegna stia già producendo ricadute concrete nell’ambito scientifico italiano, arricchendo la rete di infrastrutture e competenze.

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