Le ossa si indeboliscono. I muscoli si atrofizzano. Il cuore e i vasi sanguigni si adattano in modi inaspettati all’assenza di gravità. E il sistema immunitario si modifica. il nostro corpo si comporta in modo molto diverso in orbita. Tanto che questi cambiamenti possono influire sulla salute degli astronauti e sul successo di una missione, in particolare durante i soggiorni prolungati nello Spazio, come per esempio sulla Luna o su Marte.
Questi mutamenti sono al centro di una ricerca dell’Esa. Il programma SciSpacE però non riguarda solo la sicurezza degli astronauti. Lo studio condotto dall’Agenzia spaziale europea degli effetti dei voli in orbita sul corpo umano offre anche informazioni uniche sulle condizioni mediche sulla Terra, come l’osteoporosi, l’atrofia muscolare e le malattie cardiovascolari.
Le conoscenze acquisite in orbita possono potenzialmente andare a beneficio di tutti, dalle popolazioni che invecchiano ai pazienti in fase di recupero da infortuni o malattie.
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Ricerche sull’Iss
Come detto, al centro di questa ricerca c’è il programma SciSpacE dell’Esa, che riunisce scienziati di tutta Europa per studiare come i fattori di stress spaziali, come l’assenza di gravità, l’isolamento e le radiazioni, influenzano il corpo umano.
Queste ricerche si svolgono sia sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) che in studi analoghi a terra, come campagne di riposo a letto di lunga durata che simulano le condizioni dei voli spaziali.
Diversi esperimenti europei hanno fatto parte della missione Ignis sulla Stazione Spaziale Internazionale. Questi esperimenti si sono concentrati su aree chiave quali la salute delle ossa, la funzione cardiovascolare e le prestazioni muscolari.
Studio delle ossa
Lo studio sulla salute delle ossa sta esaminando se gli astronauti subiscono un particolare tipo di indebolimento osseo dopo missioni di breve durata, noto come perdita ossea post-rientro.
Attraverso la raccolta di scansioni ossee, campioni di sangue e dati sull’attività fisica, i ricercatori sperano di comprendere meglio come lo scheletro si riprende dopo un volo spaziale.
Un altro esperimento chiamato Bone on ISS esamina i cambiamenti a lungo termine nella struttura ossea degli astronauti che hanno volato più volte, utilizzando marcatori molecolari per monitorare come le ossa si rimodellano nello spazio. L’obiettivo è quello di sviluppare un gemello digitale delle ossa, un modello virtuale in grado di prevedere come le ossa di un astronauta rispondono alle condizioni dello spazio, contribuendo a personalizzare le contromisure future.
Cuore, osservato speciale
L’Esa sta anche studiando gli effetti dei voli spaziali sul cuore con lo studio Cardio Deconditioning. In condizioni di microgravità, il cuore può restringersi e perdere parte della sua capacità.
Gli scienziati stanno utilizzando tecniche di imaging avanzate e confrontando i dati delle missioni spaziali con gli studi condotti sulla Terra in condizioni di riposo a letto per comprendere in che modo il tempo trascorso nello spazio e l’esposizione alle radiazioni spaziali influiscono sulla salute cardiovascolare.
Stimolazione muscolare
Per combattere il problema della perdita muscolare, l’Esa sta testando la stimolazione elettrica neuromuscolare. Questa tecnica applica delicati impulsi elettrici ai muscoli delle gambe e potrebbe aiutare a mantenere la forza, la resistenza e la massa muscolare durante il volo.




