OSSERVAZIONE DELLA TERRA

Allarme Esa: acque antartiche più salate con lo scioglimento del ghiaccio marino



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È quanto mostrano i dati raccolti dal satellite Smos dell’Agenzia spaziale europea. La sorprendente scoperta fatta da un team di ricercatori dell’Università di Southampton. Le conseguenze dei cambiamenti climatici in questa regione remota possono alterare le correnti oceaniche globali e modificare gli ecosistemi marini

Pubblicato il 8 lug 2025



antartico acqua salata

Utilizzando i dati del satellite Smos dell’Esa, gli scienziati hanno rivelato un sorprendente cambiamento nell’Oceano Antartico: le acque superficiali intorno all’Antartide stanno diventando più salate, nonostante il rapido scioglimento del ghiaccio marino. Questa scoperta è un’eccezione, poiché lo scioglimento del ghiaccio in genere rinfresca le acque superficiali dell’oceano.

Le implicazioni sono di vasta portata, poiché i cambiamenti in questa regione remota possono alterare le correnti oceaniche globali, influenzare i modelli climatici e alterare gli ecosistemi ben oltre l’Antartide.

Sorprendente scoperta

Dal 2015, l’Antartide ha perso un’area di ghiaccio marino paragonabile per dimensioni alla Groenlandia, uno dei cambiamenti ambientali più rapidi sul Pianeta negli ultimi decenni.

In genere, lo scioglimento del ghiaccio riduce la salinità delle acque superficiali, creando condizioni che favoriscono la rigenerazione del ghiaccio.

Tuttavia, utilizzando le misurazioni della salinità oceanica della missione Smos dell’Esa, un team di ricercatori, guidato dall’Università di Southampton nel Regno Unito, ha fatto una scoperta sorprendente.

Aumento della salinità

Gli scienziati hanno scoperto un improvviso aumento della salinità superficiale a sud di 50° S di latitudine, il che implica che i processi coinvolti nello scioglimento dei ghiacci che rinfresca le acque superficiali siano più complessi.

Questo cambiamento è stato del tutto inaspettato. Dall’inizio degli anni ’80, le acque superficiali sono diventate sempre più fresche, contribuendo all’espansione del ghiaccio marino.

Dati satellitari preoccupanti

Alessandro Silvano, che ha guidato la ricerca pubblicata questa settimana sulla rivista Pnas, ha spiegato che questa “scoperta è stata inaspettata perché lo scioglimento dei ghiacci dovrebbe rinfrescare l’oceano, non renderlo più salato. Eppure i dati satellitari Smos rivelano che sta accadendo il contrario, e questo è profondamente preoccupante”.

“Le acque superficiali più salate alterano le dinamiche dell’oceano – ha continuato -. Normalmente, l’acqua superficiale fredda e dolce si trova sopra l’acqua più calda e salata in profondità, poiché la galleggiabilità a queste latitudini è in gran parte controllata dalla salinità. Questa stratificazione intrappola il calore nelle profondità oceaniche, mantenendo fresche le acque superficiali e favorendo la formazione del ghiaccio marino”.

La polinia di Maud Rise

Le acque superficiali però più salate consentono al calore proveniente dalle profondità di risalire più facilmente – ha aggiunto Silvano -. Questo flusso ascendente di acqua più calda scioglie il ghiaccio marino sottostante, rendendo significativamente più difficile la sua riformazione. Questo cambiamento nelle condizioni oceaniche ha coinciso con un forte declino del ghiaccio marino antartico e con l’inaspettata ricomparsa della polinia di Maud Rise, una vasta area di acque aperte nel Mare di Weddell che non si vedeva dagli anni ’70″.

Silvano ha rimarcato che “il ritorno della polinia di Maud Rise evidenzia quanto sia anomala la situazione attuale. Se questa tendenza all’aumento della salinità e alla riduzione del ghiaccio persiste, potrebbe portare a cambiamenti duraturi nell’Oceano Antartico, con conseguenze per il resto del mondo”.

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