LA PARTNERSHIP

Open Fiber e Telespazio portano la banda ultralarga nelle zone più remote del Paese

Fibra e connessioni satellitari per la connettività veloce nei luoghi periferici: si punta a sostenere i cittadini in smart working e la didattica a distanza in abitazioni isolate, baite di montagna, piccole isole e aree impervie dove non arrivano altre tecnologie

28 Gen 2021

Veronica Balocco

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Smart working, didattica a distanza, connessioni a banda larga non sono più un sogno per chi vive nelle aree più isolate del Paese: Open Fiber ha siglato un contratto con Telespazio, joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%), leader europeo nel campo delle soluzioni e dei servizi satellitari, per portare, grazie all’utilizzo della tecnologia spaziale, la connettività a banda larga anche nei luoghi più remoti del territorio nazionale.

Missione: superare il digital divide

L’obiettivo della partnership tra la società controllata da Leonardo e Open Fiber è quello di contribuire a superare il digital divide e promuovere la digitalizzazione del Paese, abilitando l’accesso a Internet per una più vasta platea di utenti grazie a una tecnologia, quella satellitare, che oggi è in grado di offrire servizi a banda larga (Hts – High Throughput Satellite) con prestazioni del tutto confrontabili con quelli terrestri. Anche case isolate, piccole isole e aree impervie potranno così beneficiare di servizi digitali come lo streaming online, lo smart working, le piattaforme per la didattica a distanza.

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“Con questo accordo porteremo la nostra rete ovunque”

“Questa soluzione tecnologica – sottolinea Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber – ci consente di portare la nostra rete ovunque: grazie all’accordo già operativo con Telespazio, allarghiamo il ventaglio della nostra offerta anche nei luoghi più inaccessibili del Paese, in aggiunta ai piani di copertura in fibra Ftth e in Fwa. L’Stth, la connessione satellitare, non sarà sostitutiva di queste tecnologie, bensì un’opportunità alternativa per cablare luoghi che altrimenti resterebbero privi di connettività. La partnership ci consentirà di arricchire la nostra rete ultrabroadband che già oggi raggiunge oltre 11 milioni di unità immobiliari. Grazie un modello di business rivelatosi vincente, puntiamo a recuperare il gap digitale italiano, frutto di decenni di scarsi investimenti nel settore mettendo a disposizione dei nostri clienti operatori le migliori tecnologie disponibili”.

“La tecnologia satellitare offerta da Telespazio costituisce la soluzione complementare che mancava per raggiungere gli obiettivi strategici di copertura in banda ultra larga del nostro Paese – aggiunge Luigi Pasquali, coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio -. Siamo orgogliosi di poterla mettere a disposizione di Open Fiber e quindi di tutti gli operatori commerciali, al fine di garantire in tempi ridotti e certi l’accesso ai servizi di connettività digitale. Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di Leonardo per la coesione territoriale che mira a ridurre il gap di connettività assicurando la piena cittadinanza digitale a milioni di italiani, nel solco della visione di lungo periodo delineata nel piano strategico Be tomorrow – Leonardo 2030”.

Segnale ovunque tramite la tecnologia Stth

In base all’accordo, Open Fiber acquisterà il servizio di accesso ad Internet Stth (Satellite to the home) da Telespazio. Il segnale sarà trasmesso, senza soluzione di continuità, tramite link satellitare e ricevuto da un’antenna di ridotte dimensioni installata e configurata a casa del cliente. Telespazio garantisce a Open Fiber le migliori tecnologie attualmente disponibili con performance basate su satelliti Hts. L’accordo consentirà, inoltre, grazie ai prossimi satelliti Vhts (Very high throughput satellite), la possibilità di accedere a performance ancora superiori in funzione dell’evoluzione del mercato e delle esigenze dei clienti.
Si tratta di un servizio che completa l’offerta di Open Fiber oltre all’Ftth (Fiber to the home, fibra fino a casa) e, in misura minore, l’Fwa (Fixed Wireless Access), attivabile attraverso gli operatori partner dell’azienda. Sarà utilizzato anche per garantire copertura a una parte delle cosiddette ‘aree bianchissime’, cioè prive di connettività sia fissa sia mobile, dove Open Fiber ha avviato un piano ad hoc su impulso del Ministero dell’Innovazione in circa 200 Comuni.

Verso l’ultrabroadband in tutto il Paese

Le finalità di tale accordo sono coerenti con la mission di Open Fiber che sta realizzando una rete ultrabroadband (Ubb) in tutto il Paese ivi comprese le aree più isolate. Oltre al progetto che riguarda le aree nere e il piano #Bul per le aree bianche, la società guidata da Elisabetta Ripa ha recentemente avviato un nuovo progetto speciale, che punta a garantire adeguata copertura di rete nei Comuni definiti “bianchissimi” dall’Agcom, nei quali cioè sono maggiori i disagi legati alla connettività. Molti dei Comuni identificati come “no internet” soffrono infatti di storiche carenze infrastrutturali, e questo accordo consentirà di raggiungere anche i civici più difficili da cablare con altre soluzioni tecnologiche.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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