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Cubesat, ecco come i nanosatelliti stanno rivoluzionando l’industria spaziale

Cresce l’interesse per le piattaforme a basso costo ed elevata tecnologia. 49 le proposte che hanno partecipato al bando dell’Asi “Future missioni Cubesat”

14 Mar 2022

Redazione Agenzia Spaziale Italiana

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Una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa con un totale di 49 proposte per missioni ad elevato contenuto di innovazione: è questo il bilancio del bando “Future missioni Cubesat” indetto dall’Agenzia spaziale italiana.

I nanosatelliti rendono accessibile lo Spazio e stanno cambiando profondamente sia il mercato sia l’industria spaziale, grazie ai loro costi contenuti e ai tempi di sviluppo rapidi rispetto a quelli dei satelliti tradizionali. Sin dal loro esordio questi satelliti hanno giocato un ruolo importante nella “democratizzazione dello Spazio” consentendo anche a Pmi, Università, Centri di Ricerca e Paesi emergenti di lanciare il proprio satellite. Generazioni di scienziati e ingegneri hanno ricevuto una formazione pratica senza precedenti grazie ai CubeSat che negli anni si sono però evoluti da semplici tool educativi verso l’impiego in molteplici applicazioni spaziali. Con l’impiego in costellazioni i CubeSat sono di fronte ad una nuova rivoluzione che li porterà ad essere impiegati con sempre maggior successo in alternativa o in sinergia con i satelliti tradizionali in settori di grande rilevanza scientifico-applicativa come remote sensing, surveillance tracking, astrofisica, space weather, esplorazione robotica del sistema solare, etc.

Proprio in considerazione del crescente interesse verso l’impiego di micro e nanosatelliti in missioni sempre più sfidanti e della rapida evoluzione tecnologica di queste piattaforme, l’Agenzia spaziale italiana nella sua recente macro-organizzazione, ha puntato molto su questo settore, attraverso l’istituzione di una unità organizzativa dedicata e l’avvio di un programma di sviluppo per tecnologie e missioni nanosatellitari da realizzarsi sia attraverso la partecipazione al programma opzionale Gstp (General Support Technology Programme) dell’Esa (Agenzia spaziale europea) che con fondi nazionali.

La prima iniziativa di questo programma è stata proprio il Bando “Future missioni CubeSat” che ha visto una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa: 22 partecipanti fra Centri di Ricerca e Università e 78 aziende, prevalentemente Pmu. Le aziende hanno partecipato singolarmente e in forma congiunta e collaborativa come incoraggiato dal bando, presentando un totale di 49 proposte per missioni ad elevato contenuto di innovazione. 

Data l’ampia adesione ricevuta in risposta all’annuncio dell’Asi, che dimostra il grande interesse per il segmento dei CubeSat da parte del mondo industriale e scientifico italiano, l’Agenzia ha finalizzato la fase di valutazione tecnica in tempi estremamente brevi: meno di 4 mesi dal termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione, un risultato particolarmente significativo anche alla luce della complessità della valutazione legata principalmente all’elevato valore tecnico delle proposte pervenute e all’eterogeneità degli argomenti coinvolti.

“Il programma di sviluppo per tecnologie e missioni nanosatellitari ha l’obiettivo di porre il nostro paese in una condizione di consolidata leadership nel settore, la massiccia partecipazione al bando “Future Missioni Cubesat” da parte dell’Industria nazionale dei centri di ricerca e delle Università è la chiara testimonianza che l’Italia è pronta per cogliere appieno questa sfida – afferma Silvia Natalucci, responsabile dell’Unità Sviluppo di Micro e Nano Satelliti dell’Asi – . L’Agenzia Spaziale Italiana, avrà il compito di rendere concreta questa opportunità, non solo attraverso opportuni investimenti sapientemente ripartiti tra missioni operative e sviluppo di tecnologie dedicate, ma anche garantendo l’applicazione di standard tecnico-gestionali idonei a queste tipologie di missioni caratterizzate da rapido ciclo di sviluppo, e costi ridotti rispetto alle missioni tradizionali».

Tutte le proposte, nel complesso, hanno coperto le tre linee previste dal bando (missioni di dimostrazione tecnologica, abilitanti nuove architetture, tecnologie e concetti di missione; missioni scientifiche; missioni orientate ad applicazioni e servizi downstream) e concorreranno all’obiettivo di consolidare il ruolo di eccellenza del nostro Paese nelle aree ritenute critiche e strategiche per la comunità spaziale nazionale.

La valutazione ha evidenziato 20 proposte che si sono distinte per l’innovatività delle idee, il livello di maturità delle tecnologie coinvolte, le prospettive di ricadute tecnico-scientifiche e l’attinenza con le priorità strategiche nazionali ed europee nel settore di riferimento, superando la soglia minima prevista nel bando per la possibilità di finanziamento. I principali settori di afferenza delle missioni selezionate sono: Internet of Things, Osservazione della Terra, Space Weather, Navigazione Autonoma, Esplorazione del sistema solare e di Neo, In Orbit Servicing, Space Debris. 

Per quanto riguarda il cronoprogramma due delle missioni selezionate sono già state sottoscritte in Esa e si vanno ad aggiungere alle altre 4 già supportate da Asi (S-Roc, Lumio, E.Inspector, M-Argo) grazie alla significativa sottoscrizione di 50 milioni di euro del segmento Fly del programma opzionale Gstp dell’Esa durante l’ultima Ministeriale.

Altre nove sono state finanziate in ambito nazionale, due già avviate e sette in fase di contrattualizzazione. Le rimanenti nove saranno finanziate entro l’estate.  Per la fine dell’estate è inoltre previsto anche l’avvio di un bando nazionale per lo sviluppo di tecnologie dedicate ai nanosatelliti.

IL DOCUMENTO Missioni supportate in nazionale e in GSTP

Tabella sullo stato di avanzamento delle missioni del bando CubeSat ASI

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