IL CASO

Senatori democratici all’attacco: Trump favorisce Starlink all’estero



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Chiesta l’apertura di un’indagine sull’eventuale violazioni della legge federale sull’etica. L’offensiva scattata dopo l’accordo siglato per Internet via satellite fra la società di Musk e l’Arabia Saudita. Intesa commerciale firmata a margine della visita del presidente americano a Riad

Pubblicato il 16 mag 2025



starlink – musk – SpaceX

I senatori democratici chiedono l’avvio di un’indagine sull’amministrazione Trump. Per Elizabeth Warren, Mark Warner e Jeanne Shaheen, il presidente degli Stati Uniti favorirebbe Starlink, la costellazione satelliti di Elon Musk dei negoziati commerciali con i governi stranieri.

Le accuse in una lettera

Un sospetto messo nero su bianco in una lettera inviata al procuratore generale Pam Bondi; al direttore ad interim dell’Office of Government Ethics, Jamieson Greer; al funzionario della Casa Bianca, Scott Gast e all’ispettore generale ad interim del Dipartimento di Stato, Arne Baker. Anche i senatori Jack Reed, Richard Blumenthal, Jeff Merkley, Martin Heinrich e Ed Markey hanno firmato questa missiva.

L’interrogativo sollevato dai senatori riguarda il fatto “se qualche funzionario abbia perseguito uno scambio di favori tariffari per l’accesso a Starlink, violando la legge federale sull’etica”.

L’accordo con l’Arabia Saudita

L’offensiva dei senatori democratici verso Trump è arrivata il giorno dopo la notizia che Musk ha concluso un nuovo accordo per Starlink con l’Arabia Saudita durante la visita del presidente degli Stati Uniti a Riad.

In un comunicato stampa la senatrice Warren ha fatto sapere che “la scorsa settimana, alcuni rapporti hanno rivelato di messaggi che indicano che le ambasciate statunitensi e il Dipartimento di Stato hanno incoraggiato le nazioni straniere a eliminare gli ostacoli per le aziende satellitari statunitensi, spesso citando Starlink per nome, nel contesto dei negoziati commerciali”.

Dito puntato contro Musk

I senatori democratici hanno affermato che Musk, pur mantenendo il suo ruolo di amministratore delegato di diverse aziende, è un special government employee e un consulente di primo piano del presidente Trump.

I rapporti indicano che il signor Musk potrebbe usare il suo ruolo ufficiale e la sua vicinanza al presidente come leva per il suo personale vantaggio finanziario, anche se a spese dei consumatori americani e degli interessi di politica estera della nazione – hanno scritto nelle lettera -. Queste azioni sollevano dubbi sul fatto che il signor Musk o altri funzionari dell’amministrazione possano violare l’etica o altre leggi”.

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