LO SCENARIO

Lanci satellitari, l’Europa nel guado: SpaceX chiave di volta?

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L’ultimo lancio di Ariane 5 crea una situazione di standby in attesa di Ariane 6 che non sarà pronto prima del 2024. Nel frattempo si ipotizza di compensare con la società di Musk per la gestione di progetti importanti per la scienza e la navigazione

Pubblicato il 10 Lug 2023

Paolo Marelli

spacex 1

L’Europa è priva al momento di un razzo per lanciare satelliti in orbita, dopo che l’Ariane 5, lo scorso 5 luglio, ha effettuato la 117esima e ultima missione della sua lunga storia. Pensionato l’Ariane 5, con il successore Ariane 6 ancora in fase di sviluppo e il cui lancio inaugurale è prevusto nel 2024, l’Europa per mandare carichi utili nello Spazio non può che affidarsi nei prossimi mesi a SpaceX. 

Niente Soyuz e Vega C

Anche perché il razzo russo Soyuz non è più disponibile dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. E il razzo Vega C rimane a terra dopo il fallimento del lancio del dicembre 2022 e il suo ritorno al volo, precedentemente pianificato per la fine di quest’anno, stanno subendo ritardi alla luce di un’anomalia riscontrata durante un test del 28 giugno al motore Zefiro 40.

È vero che startup europee, come Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg, stanno lavorando su piccoli lanciatori i cui primi voli potrebbero aver luogo entro la fine dell’anno. Ma per carichi utili più grandi, ci sono poche opzioni a breve termine per l’Europa.

L’Esa si affida a SpaceX

Per questo motivo, l’Agenzia spaziale europea (Esa) già nell’ottobre 2022 aveva annunciato che per due missioni si sarebbe avvalsa del Falcon 9 di SpaceX, partendo da Cape Canaveral (Florida). La prima missione è per il lancio della sonda Hera per la sicurezza spaziale contro gli asteroidi prevista con un Falcon 9 nell’ottobre 2024 e che in un primo momento doveva essere portata in orbita dall’Ariane 6. Sempre l’anno prossimo l’Esa affiderà sempre a SpaceX il lancio della missione satellitare EarthCare (Earth Clouds, Aerosols and Radiation Explorer), ipotizzata all’inizio con il razzo Vega C.

Trattativa per i satelliti Galileo

Ma dopo i problemi riscontrati con questo razzo sia nel lancio fallito lo dicembre scorso che nel test al motore Zefiro 40, il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, ha affermato che i cambiamenti nelle dimensioni del carico di EarthCare avrebbero comunque richiesto anche modifiche alla carenatura del carico utile Vega C. La conclusione è stata di affidarsi a Space X. 

Così come l’Esa è in trattativa con la compagnia spaziale di Elon Musk per il lancio di un massimo di quattro satelliti Galileo con il Falcon 9. “Stiamo andando avanti con i negoziati che si spera si concludano presto”, ha dichiarato Javier Benedicto, direttore della navigazione dell’Esa.

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