Si prevede che il 13 aprile 2029, l’asteroide Apophis, lungo 375 metri, effettuerà un flyby sicuro ma eccezionalmente vicino alla Terra. L’Esa sta preparando la missione Ramses che, se riceverà il pieno sostegno del Consiglio ministeriale dell’Agenzia spaziale europea nel novembre di quest’anno, sarà lanciata nel 2028, si incontrerà con l’asteroide e lo accompagnerà durante il flyby.
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Strumenti scientifici
Ramses utilizzerà una serie di strumenti scientifici sulla navicella principale e su due cubesat più piccoli che saranno dispiegati su Apophis per condurre un’indagine approfondita su forma, struttura superficiale, coesione, orbita, rotazione e altro ancora dell’asteroide.
La gravità terrestre indurrà nell’asteroide forze di marea che probabilmente altereranno alcune di queste proprietà durante il flyby.
Come deviare un asteroide
Analizzando questi cambiamenti, Ramses aiuterà gli scienziati a capire meglio come un asteroide risponda alle forze esterne. Si tratta di conoscenze importanti per valutare il modo migliore per deviare un asteroide pericoloso se in futuro ne scopriamo uno in rotta di collisione con la Terra.
Raccolta dei dati
Il primo cubesat di Ramses, annunciato a marzo, effettuerà uno scandaglio radar per conoscere meglio la struttura interna di Apophis e analizzare l’ambiente di polvere circostante.
Il secondo cubesat, guidato dalla società spagnola Emxys, sarà dispiegato dalla navicella principale a pochi chilometri da Apophis. Studierà la forma e le proprietà geologiche dell’asteroide ed effettuerà una manovra di avvicinamento autonomo prima di tentare l’atterraggio sulla superficie. Se l’atterraggio avrà successo, misurerà anche l’attività sismica dell’asteroide.
Atterraggio difficile
“Atterrare su un asteroide è molto impegnativo – afferma Paolo Martino, responsabile del progetto Ramses -. La forma irregolare e le proprietà della superficie rendono difficile individuare un sito di atterraggio stabile, mentre la gravità molto debole rende difficile rimanere sulla superficie senza rimbalzare e andare alla deriva”.
Tuttavia, “l’opportunità di studiare Apophis dalla superficie durante questo raro fenomeno naturale è molto eccitante e scientificamente preziosa”, aggiunge.
Attività ad alto rischio
“I cubesat di Ramses tenteranno attività ad alto rischio e alta remunerazione che la navicella principale non può fare, come l’atterraggio – continua Martino -. Così facendo, ci aiuteranno a massimizzare il ritorno scientifico della missione, il che è fondamentale, dato che si pensa che un asteroide così grande passi così vicino alla Terra solo una volta ogni poche migliaia di anni”.




