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Difesa: comunicazioni satellitari sicure con sistemi multi-orbita e multi-rete



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Tom Jackson di Kymeta Corporation ritiene che l’intelligenza artificiale metta a rischio i sistemi tradizionali di trasmissione delle informazioni sui campi di battaglia. “Solo i sistemi ibridi possono garantire una connettività resiliente”

Pubblicato il 28 mag 2025



Aerospazio, pianeti, orbita, terra, satellite, satelliti

Lancia l’allarme Tom Jackson, vicepresidente esecutivo di Kymeta Corporation, società americana di Redmond leader mondiale nelle tecnologie di comunicazione satellitare: “Dagli attacchi informatici ai jamming, i nostri avversari hanno a disposizione una serie di strumenti per interrompere le comunicazioni fondamentali e una connettività affidabile. Con il ritmo accelerato dello sviluppo portato dall’intelligenza artificiale e dall’analisi dei dati, questi strumenti diventano ogni giorno più pericolosi”.

No a reti singole

Jackson parte da questa fotografia in un lungo articolo dedicato a Difesa e comunicazioni satellitari pubblicato su Spacenews. Forte della sua esperienza di 30 anni nel settore aerospaziale, il numero due di Kymeta afferma che “per contrastare questo fenomeno e consolidare la propria posizione all’avanguardia nell’innovazione spaziale e della Difesa, gli Stati Uniti devono accogliere la domanda di sistemi di connettività, come comunicazioni flessibili e multicanale, che vadano oltre le capacità delle infrastrutture tradizionali, per evitare un’eccessiva dipendenza da reti singole e isolate”.

Maggiore resilienza

Nella sua analisi, Jackson rileva che “grazie alla rapida integrazione delle tecnologie emergenti, l’attuale panorama della Difesa è più interconnesso e complesso che mai. Questa realtà pone l’accento sulle infrastrutture tradizionali, che spesso non riescono a fornire il livello di prestazioni e resilienza che le capacità emergenti, come i sistemi multi-orbita e multi-rete, possono offrire. Questa carenza richiede un’attenzione urgente”.

Connettività sicura

“Nel panorama dei conflitti moderni, i requisiti di connettività dei campi di battaglia possono variare notevolmente – aggiunge -. Operando su terra, mare e aria, le operazioni militari odierne sono esposte a rischi specifici che possono compromettere gravemente le comunicazioni critiche per la missione”.

La forza dei sistemi ibridi

“I sistemi ibridi, come i terminali di comunicazione che costruiamo a Kymeta, capaci di passare da satelliti in orbita geostazionaria (Geo) a satelliti in orbita terrestre bassa (Lleo), consentirebbero a questi combattenti di connettersi a un satellite alternativo e di rimanere connessi – sottolinea Jackson -. La possibilità di passare dinamicamente dalla rete primaria a quella alternativa garantisce la continuità, prevenendo lo scenario peggiore di un’interruzione delle comunicazioni”.

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