La Russia punta sempre più sulle telecomunicazioni spaziali. Mosca sta lavorando duramente per contrastare il dominio nel segmento di Internet satellitare detenuto oggi da Starlink di Elon Musk, con un servizio di connessione che copre qualunque zone del mondo, assicurando anche un vantaggio nelle zone di conflitto. Le forze ucraine, infatti, utilizzano Starlink.
Indice degli argomenti
Attrarre talenti
Dmitry Bakanov, il nuovo capo dell’agenzia spaziale nazionale Roscosmos, nonché ex capo di Gonets (società di sistemi di comunicazioni satellitari), ha ammesso in un’intervista al conduttore televisivo Vladimir Solovyov che l’agenzia russa deve abbandonare la sua “inerzia” e attrarre più giovani talenti.
Per rivaleggiare con la SpaceX di Musk, secondo Bakanov, occorre che la Russia abbandoni un modo di pensare obsoleto, che ingaggi i migliori esperti del settore, che investa di più in tecnologia all’avanguardia. Solo così potrà fronteggiare lo strapotere americano.
Dominio di Starlink
Starlink gestisce la più grande costellazione satellitare al mondo con oltre 8.000 satelliti in orbita terrestre bassa. Da Mosca, Musk è considerato dai funzionari russi come l’artefice della rivoluzione nel lancio dei veicoli spaziali.
La corsa russa
“Diversi veicoli di prova in orbita sono già stati ispezionati e quelli in produzione sono stati modificati di conseguenza”, ha detto Bakanov. “Anche noi stiamo procedendo rapidamente in questa direzione”, ha aggiunto.
L’agenzia Reuters afferma che una società aerospaziale russa, nota come Bureau 1440, sta sviluppando un sistema satellitare in orbita terrestre bassa per la trasmissione globale di dati a banda larga.
Quando Mosca bocciò Musk
La Russia, ha raccontato Bakanov, ha imparato dai propri errori, tra cui un episodio del 2002 in cui ha respinto il tentativo di Musk a Mosca di acquistare un missile balistico intercontinentale per i lanci spaziali.
Secondo la biografia di Musk scritta da Ashlee Vance nel 2015, nel 2002 i russi respinsero Musk come se fosse semplicemente inaffidabile, spingendolo a trovare un modo per ridurre i costi dei lanci spaziali russi.






