Via libera a 45 progetti dei 78 presentati a seguito del bando del giugno 2024, volto a sostenere la ricerca e lo sviluppo nel settore aerospaziale legata alla sicurezza nazionale. Il valore delle proposte è di circa 1,5 miliardi di euro che saranno distribuiti in 5 anni, previa verifica dei risultati progressivamente raggiunti, facendo in massima parte ricorso a risorse già a bilancio.
È quanto ha deciso il Comitato per lo sviluppo dell’industria aerospaziale che si è riunito a Palazzo Piacentini. L’incontro è stato presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy e autorità delegata per le politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, e ha visto la partecipazione dei rappresentanti del ministero della Difesa, degli Affari Esteri, dell’Economia e delle Finanze, degli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr e degli esperti del settore.
Indice degli argomenti
Aerospazio, settore di traino
“Il comparto aerospaziale rappresenta un settore di traino per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese”, ha dichiarato il ministro. “La convocazione del Comitato per la valutazione dei progetti in ambito sicurezza nazionale conferma l’impegno del governo a garantire continuità finanziaria e operativa a questo fondamentale strumento di politica industriale. Una nuova iniziativa di finanziamento funzionale proprio alla sicurezza nazionale era attesa da ben dieci anni: diamo finalmente un segnale forte di visione strategica in questa direzione”, ha concluso Urso.
Progetti approvati
I progetti approvati coprono diverse aree strategiche del settore aerospaziale: 14 nel comparto aeronautico e delle aerostrutture, 4 nella propulsione aerospaziale, 21 nel settore elettronico e 8 di tipo spaziale. In termini finanziari, la macroarea aerostrutture assorbe circa 716 milioni di euro, l’area elettronica circa 620, l’area spazio 186 e quella dedicata alla propulsione 55.
Tra i proponenti 17 grandi imprese e 11 pmi distribuite su tutto il territorio nazionale, dal Piemonte alla Puglia, con maggiore concentrazione nelle regioni ad alta densità produttiva per il comparto, come il Lazio.





