L’Italia ha ottenuto “risultati straordinari” nell’Osservazione della Terra. Gli investimenti del nostro Paese in questo segmento spaziale hanno avuto benefici importanti per le nostre imprese. Ecco perché il “modello Italia” sarà uno dei temi al centro della prossima Conferenza Ministeriale dell’Esa, in calendario il 26 e 27 novembre a Brema (Germania), come spiegano l’Agenzia spaziale europea e quella italiana (Asi).
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500 milioni di investimento
Esa e Asi ricordano in una nota che “all’ultimo Consiglio Ministeriale Esa del 2022, l’Italia ha destinato un investimento rilevante pari al 16% al programma di osservazione della Terra con circa 500 milioni di euro. Nel corso degli ultimi tre anni questo deciso impegno governativo ha dimostrato ritorni concreti, a beneficio delle industrie italiane, delle piccole e medie imprese (pmi), delle università e dei centri di ricerca, delle infrastrutture e dello sviluppo di competenze e professionalità”.
Contratti per 150 aziende
“Dal 2023 ad oggi, circa 150 fornitori italiani – fanno notare ancora l’Esa e l’Asi – hanno ottenuto contratti nell’ambito dei programmi opzionali Esa dell’osservazione della Terra, a cui si aggiungono i contratti legati a Copernicus, cofinanziato dalla Commissione europea, e al programma Iride, finanziato dal governo italiano nel quadro dei fondi del Pnrr. Con un impegno al 100% per L’Italia”.
Aumento senza precedenti
L’Esa e l’Asi fanno poi notare che “gli impegni contrattuali dal Consiglio a livello Ministeriale 2022, fino ad ora, nell’Osservazione della Terra in Italia ammontano a circa 1,4 miliardi di euro, segnando un aumento senza precedenti”.
Allargando l’orizzonte a tutti gli Stati membri dell’Esa, risulta che “i budget destinati ai progetti e alle attività di osservazione” fanno di questo comparto “uno dei settori di maggior successo in termini di raggiungimento degli obiettivi e gestione efficace delle risorse e con un ritorno sugli investimenti del 100%“.
Da ultimo, Esa e Asi spiegano che “l’impegno proattivo e gli investimenti dell’Italia in questo ambito confermano il ruolo crescente del Paese nella leadership e nell’innovazione delle tecnologie e delle applicazioni per l’osservazione della Terra”.




