L’OPERAZIONE

Progetto Bromo, l’Esa valuta l’impatto della maxi fusione industriale



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La joint venture per la produzione di satelliti tra Leonardo, Thales e Airbus cambierà il settore in Europa. Il direttore Aschbacher afferma che l’Agenzia spaziale terrà conto dell’accordo al momento di decidere gli appalti futuri

Pubblicato il 28 ott 2025



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L’Agenzia spaziale europea (Esa) valuterà l’impatto sullo scenario industriale della fusione nel settore satellitare recentemente annunciata fra Leonardo, Thales e Airbus. Il cosiddetto “Progetto Bromo”, infatti, porterà i tre grandi gruppi aerospaziali a creare una nuova joint venture per la produzione di satelliti in grado di competere con i concorrenti guidati da SpaceX di Elon Musk, proprietaria di Starlink.

Il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, ha dichiarato che l’Agenzia sostiene un settore forte e che “le fusioni avvengono”, ma ha aggiunto che l’Esa, composta da 23 nazioni, terrà conto dell’impatto dell’accordo al momento di decidere gli appalti futuri.

“Questo è positivo perché potrebbe rafforzare l’industria e renderla quindi più competitiva sul mercato mondiale – ha affermato Aschbacher -. Cambierà il panorama in termini di concorrenza e ne terremo conto nella nostra politica industriale e negli appalti che stipuleremo”.

Come cambia il mercato

Airbus e due joint venture di proprietà di Thales e Leonardo sono attualmente in concorrenza con la tedesca Ohb, la spagnola Indra e startup come la finlandese Iceye, ma una volta unite controllerebbero la maggior parte del mercato satellitare europeo.

La decisione dell’Antitrust

Mentre la Commissione europea esaminerà l’accordo sotto il profilo antitrust, il ruolo dell’Esa è quello di bilanciare la forza dell’industria con l’interesse dei contribuenti attraverso la concorrenza.

Aschbacher ha affermato che l’Esa si adopererà per garantire che l’Europa continui ad avere un “settore molto competitivo e che il settore spaziale europeo sia rafforzato da questa mossa”.

Governance a rotazione

Leonardo, Thales e Airbus hanno gi firmato un Memorandum of Understanding che definirà ruoli e competenze dei partner nella futura joint venture. La struttura societaria prevede una governance a rotazione. Airbus deterrà il 35% della nuova entità, mentre Leonardo e Thales si divideranno equamente il restante 65%. Il modello di riferimento è quello di Mbda, il consorzio europeo per la produzione di missili, che ha dimostrato come la cooperazione industriale possa rafforzare la competitività nel Vecchio Continente.

Ok dall’Italia

Il Progetto Bromo ha già incassato anche il parere favorevole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “È la strada giusta per realizzare sempre più campioni europei, con una leadership italiana significativa. Le nostre imprese possono garantire l’autonomia strategica dell’Europa sulle frontiere e le nuove tecnologie”.

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