La cooperazione strategica tra Italia e Francia in vista della Conferenza Ministeriale dell’Esa (Agenzia spaziale europea) di Brema a fine novembre, e il coordinamento per la definizione delle priorità e delle risorse dell’Agenzia, i programmi spaziali europei in materia di satelliti e osservazione della Terra, la collaborazione sui lanciatori Ariane 6 e Vega-C: sono questi i principali temi al centro del confronto che si è svolto al Mimit di Roma tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata alle Politiche Spaziali e Aerospaziali, Adolfo Urso, e il presidente dell’Agenzia Spaziale Francese (Cnes), Francois Jacq. All’incontro erano presenti anche l’Ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens, e il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Teodoro Valente.
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Autonomia strategica
“È sempre più necessario sviluppare una vera autonomia strategica europea nel settore spaziale, oggi cruciale anche per la sicurezza e la Difesa del continente”, ha detto Urso.
“In questa prospettiva, dobbiamo consolidare la cooperazione trilaterale tra Italia, Francia e Germania, proseguendo lo spirito di collaborazione avviato al vertice ministeriale dell’Esa di Siviglia nel 2023. L’accordo tra Leonardo, Thales e Airbus, che crea un’alleanza industriale europea nello spazio, rappresenta un passo importante in questa direzione: una sinergia tra attori globali capace di garantire all’Europa l’indipendenza tecnologica di cui ha bisogno”, ha concluso il ministro.
Asse Roma-Parigi
Lo Spazio è infatti già incluso come settore prioritario di cooperazione bilaterale nel trattato del Quirinale tra Italia e Francia per una cooperazione rafforzata.
Nel corso dell’incontro, il ministro ha evidenziato come la Ministeriale Esa di Brema sarà determinante per definire priorità e risorse per il futuro ruolo dell’Europa nel settore. Sulla governance Esa-Ue, l’Italia, ha evidenziato Urso, sostiene l’esigenza di un coordinamento più stretto con la Francia.
Rafforzare la resilienza
Riguardo ai programmi di Osservazione della Terra, Urso e Jacq hanno riconosciuto l’urgenza di rafforzare le capacità del settore per la resilienza europea, pur continuando a sostenere che sia necessaria una più chiara definizione del perimetro tecnico e finanziario. Entrambi hanno anche condiviso la necessità di continuare a promuovere lo sviluppo di capacità autonome sui lanciatori.






