IL REPORT

Space Economy, nel 2023 giro d’affari vicino ai 400 miliardi

Klecha & Co. conferma le stime formulate da istituti bancari come Citigroup e Morgan Stanley. Inquinamento spaziale, sostenibilità finanziaria e sicurezza informatica i fattori di criticità

15 Nov 2022

Nicola Desiderio

E-Space

La space economy nel 2023 varrà 393 miliardi e raggiungerà un volume d’affari di mille miliardi di dollari entro il 2040, grazie in particolare alla spinta degli investimenti privati, ma il suo potenziale è legato alla sostenibilità economica e alla sicurezza informatica. A tale conclusione arriva “Space Economy: Lift-off into the final frontier”, insights report confezionato dalla Klecha & Co., banca privata di investimento con sedi a Londra, New York, Parigi e Milano.

Come Morgan Stanley e Citigroup

Secondo il rapporto, il settore ha raggiunto un fatturato di 370 miliardi di dollari nel 2021, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente, e proseguirà la propria cavalcata raggiungendo i 642 miliardi nel 2030 per poi arrivare a mille miliardi entro il 2040. Le stime di Klecha & Co. coincidono dunque, sia per tempi sia per quantità, a quelle già formulate da Morgan Stanley e da Citigroup.

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Il tema della cybersecurity

Diversi sono tuttavia gli approcci. Il rapporto di Klecha & Co. si concentra infatti sui nuovi attori e le forme di finanziamento, sulle operazioni finanziarie che ruotano intorno al settore nonché sui fattori che possono influenzare la sostenibilità del business e tra questi il più importante è la sicurezza informatica per la cui soluzione è necessaria una stretta collaborazione tra il settore pubblico e quello privato.

C’è Spazio per 10mila

Il report in quantifica in 130 le agenzie governative, 150 i centri di ricerca sviluppo e 10mila le aziende impegnate nello Spazio. La navigazione e i sistemi di comunicazione satellitare sono – e saranno – i fattori di spinta principali di crescita tanto che riguardano rispettivamente il 50% e il 41% del valore complessivo del mercato, grazie soprattutto al traino costituito dalle applicazione B2c.

L’accelerazione di start-up e venture capital

Interessante la dinamica mostrata dalle start-up: nel 2021 hanno raccolto investimenti per 15 miliardi di dollari praticamente raddoppiando i 7,7 miliardi dell’anno precedente mentre nei primi 9 mesi di quello in corso siamo arrivati già a 13,8 miliardi raccolti in 236 round. Di questi, 155 sono in early-stage. Nel primo trimestre i fondi di venture capital hanno messo sul piatto 4,2 miliardi per 82 aziende.

Denari investiti e guadagnati

Altri numeri interessante sono le 12 Ipo Spac sulla aziende spaziali mentre, se si vede a quanto successo negli ultimi 10 anni, si contano investimenti per 264 miliardi in 1.727 aziende operanti in tecnologie satellitare varie da parte di oltre 5mila investitori. E per chi mette quattrini, c’è anche chi li sta già realizzando: sempre nel Q1 2022 si contano sei uscite con un guadagno di 4,3 miliardi di dollari.

Lo spazio sempre più commerciale

Tra i comparti a maggiore crescita c’è quello legato alla domanda crescente di veicoli spaziali (missili, cargo, sonde, etc.) e di infrastrutture dedicate all’esplorazione spaziale senza contare i voli commerciali: nel 2021 ve ne sono stati ben 64 con la crescita ulteriore di attori privati come Virgin Galactic, SpaceX e Blue Origin. Il loro successo è legato alla redditività e alla sostenibilità di un business sempre più concorrenziale.

La sicurezza, problema pubblico e privato

Klecha & Co. prevede che il costo di lancio si ridurrà dagli attuali 1.500 dollari/kg a 30 dollari/kg entro il 2040. Il problema dell’inquinamento spaziale è ovviamente citato, ma non considerato così importante come quello della sicurezza informatica. La vulnerabilità degli attuali sistemi è dimostrata dall’attacco informatico portato a Viasat all’inizio dell’invasione in Ucraina e dai rischi che si creerebbero se un hacker penetrasse nei sistemi terrestri che controllano i satelliti.

Le risorse dei satelliti

Quest’ultimi, con tutte le applicazioni ad essi connesse, offrono un potenziale enorme di crescita economica così come di utilità sociale. Il monitoraggio ambientale e meterologico, l’utilizzo di dati per finalità Esg, il controllo dei sistemi di generazione per l’energia rinnovabile e persino la ricerca dei reperti archeologici sono solo alcuni esempi di quello che lo Spazio può e potrà fare per noi.

Dai videogame alla IoT

Il potenziale arriva anche da ambiti come la realtà virtuale, il crescente realismo dei videogiochi e la possibilità di utilizzare immagini satellitari ad alta risoluzione per i giochi, senza contare la Internet of Things applicata alle comunicazioni satellitari che ormai non hanno più confini riuscendo ad arrivare, grazie alle reti orbitali, in qualsiasi punto del Globo, anche nel bel mezzo degli oceani.

Il privato fa da traino

“La space economy globale rappresenta una grande opportunità per gli investitori. I dati confermano – afferma Stephane Klecha, co-fondatore e managing partner di Klecha & Co. – come gli investimenti privati stiano trainando il settore. Alla costante innovazione tecnologica del settore, però, va affiancata una crescente attenzione in ambito cybersecurity, che svolge in tale ambito un ruolo fondamentale.

Un potenziale enorme, ma subordinato

Bisogna garantire la sicurezza informatica delle soluzioni spaziali, per evitare che gli hacker possano trasformarle in un’arma pericolosa. Se i governi, in sinergia con le società private, saranno in grado di garantire sostenibilità economica e sicurezza informatica – è la conclusione del manager – renderanno questa economia spaziale un mercato ad altissimo potenziale”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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